Il ritiro di Valentino Rossi è stato un evento gigantesco. Da quella conferenza stampa in Austria senza il tavolo al One More Lap di EICMA è successo di tutto. Gare, interviste, racconti: i vecchi rivali che gli si avvicinano, i media che gli dedicano speciali, lui che lancia un casco unico in tribuna.
Ad EICMA per salutarlo c’era anche Alberto Naska, uno che a modo suo ha remato nella stessa direzione di Rossi, portando un numero incredibile di persone ad appassionarsi alla moto. Non è un pilota della MotoGP e difficilmente saprebbe portare al limite una moto da 270 cavalli, poco importa però: Alberto ha portato la gente ad amare le gare ed è tutto quello che conta. Allo stand Yamaha, il giovedì della fiera, ad aspettarlo per un autografo o per fare due chiacchiere c’erano moltissimi appassionati. Lui in video spiega che ancora non gli è troppo chiaro, abituato a leggere i commenti da uno schermo fatica ad immaginare quante persone ci siano ad ascoltare le sue storie. Parla con Guido Meda, Alessandro Borghese e Mauro Sanchini del ritiro di Valentino, confessando di non averlo ancora metabolizzato.
Dopo lo spettacolo del One More Lap, Valentino Rossi incontra lo youtuber in un minuto che riassume tutto. La domanda gliela fa Vale: “Ti sei fatto male vero?” e lui racconta della caduta a Misano, in curva 2. “Quindi highside, bastardo quello - la risposta di Valentino - Gomma sinistra, un pelo fredda… Le prime curve è sempre così, devi sempre trovare il metodo di farle forte ma senza esagerare”.
La magia è tutta in quel momento, in un fuoriclasse che anche se si è ritirato è sempre in contropiede, attentissimo. Si diverte a parlare delle corse e delle malizie da pilota perché vive di quello. Negli ultimi mesi Valentino ha ripetuto spesso di non aver smesso prima semplicemente perché andare in moto gli piaceva più di ogni altra cosa: ci crediamo.