Il destino fa giri allucinanti e disegni che, pur sembrando astratti, alla fine incantano. Che c’entra con Valentino Rossi, il casco lanciato a Misano e la storia che ricomincia? C’entra, perché quel casco, che è già uno dei cimeli sportivi di maggior valore in circolazione, è finito a Fabriano. O almeno così sembrerebbe sulla base di un tam tam che s’è messo in moto sui social e che, via via che passano le ore, pare trovare sempre maggiori conferme. Perché Fabriano, per quanto cittadina ricca di storia, è una realtà piccola, dove tutti si conoscono e, pur proteggendosi a vicenda, il mormorio è inevitabile. Sta nelle Marche ed è la stessa identica cittadina in cui Valentino Rossi, il 25 aprile del 1990, ha vinto una delle sue primissime gare, con il go-kart. Ad accompagnarlo al Trofeo Città di Fabriano, per il suo debutto sulle quattro ruote, fu babbo Graziano e i due tornarono a casa con una bella coppa sul sedile posteriore. Sembrava iniziare una storia nelle quattro ruote e, invece, è nelle due che poi Valentino Rossi è diventato la leggenda che è. Fino a ieri, fino al GP dell’Emilia Romagna e a quel momento intimo con i tifosi, sotto la tribuna spogliandosi di guanti e casco per lanciarli al pubblico.
Quel casco, come abbiamo visto dalle mille foto che hanno fatto il giro del web in questi giorni, è finito nelle mani di un ragazzo: piercing al sopracciglio, orecchino vistoso, occhiali inconfondibili e faccia simpatica. Inevitabilmente qualcuno ha riconosciuto quel volto con l’espressione incredula di chi ha appena visto realizzarsi un sogno e nel giro di poche ore si è arrivati ad un nome ed un cognome. Si chiama Michele Quirini e, ironia del destino, è proprio di Fabriano.
Musicista con la passione delle corse in moto (nel suo profilo Facebook anche una foto di qualche anno fa con Dani Pedrosa), Michele non era voluto mancare all’ultima di Vale davanti alla sua gente e s’è trovato nel punto giusto al momento giusto. Probabilmente cambiando anche la sua vita, visto che se vorrà vendere quel cimelio avrà un discreto gruzzoletto da mettersi in tasca. Quando Valentino Rossi vinse il Trofeo Città di Fabriano, Michele aveva da pochissimi giorni compiuto due anni.
Varie foto non hanno spazio a dubbi, poi nella notte è stato lui stesso a pubblicarne una con il casco "sotto il naso" e la didascalia: "odore di leggenda". Oggi abbiamo anche provato a cercarlo - sia lui, sia la sua compagna - per chiedergli se avesse poi avuto anche la firma promessa da Valentino Rossi nel video che sta facendo il giro del mondo, se conserverà il casco o proverà a venderlo o se, magari, lo porterà nei vari tour locali della sua eclettica band (che propone anche note canzoni dei cartoni animati), ma è stato impossibile parlarci. Forse perché vorrà riflettere qualche giorno in più prima di uscire definitivamente allo scoperto e rendersi conto che un segreto così sarebbe impossibile da custodire. Ci sta anche che possa esserci un po’ di timore, magari nell’attesa di mettere il casco di Vale al sicuro dalle malsane idee di qualche malintenzionato, visto che sui social non è mancato chi s’è mostrato logorato da invidia e veleno piuttosto che contento per la fortuna che s’è ritrovato in mano quel ragazzo.