Sarà stato Lando Norris, indiavolato al Red Bull Ring alla guida della sua McLaren, a far cambiare idea a Mattia Binotto? O il team principal della Rossa si è semplicemente reso conto che no, il terzo posto nella classifica costruttori nel 2021, non è un obbiettivo fattibile per la Ferrari?
Eppure lo aveva dichiarato lui, a inizio anno, che chiudere alle spalle di Red Bull e Mercedes sarebbe stato - per Maranello - l'obbiettivo minimo di questa stagione, per recuperare un po' di terreno sul disastro commesso nel 2020.
Un'affermazione potente che a inizio stagione aveva lasciato molti sorpresi, soprattutto considerando i risultati ottenuti dalla SF1000 e la cautela con cui tutti già parlavano delle reali possibilità in ottica 2021. Ma no, Mattia Binotto era sicuro: almeno il terzo posto, almeno chiudere alle spalle delle due scuderie in lotta per il titolo.
Peccato che, neanche mezza stagione dopo, dallo stesso Binotto arrivino parole molto meno incoraggianti. Dopo il quinto e ottavo posto di Carlos Sainz e Charles Leclerc al Red Bull Ring, il team principal della Rossa ha affermato che no, il terzo posto nel mondiale costruttori non è un punto di arrivo e di interesse per gli uomini della Ferrari.
Binotto ha così rinviato, di nuovo, la sfida al prossimo anno, ripetendo per forse la milionesima volta dall'inizio della stagione che tutte le forze della squadra sono concentrate sul 2022, anno fondamentale per i team e inizio di un nuovo ciclo in Formula 1.
Vero, verissimo, ma che cosa è cambiato quindi dallo scorso marzo? Anche allora si sapeva che le attenzioni dei team sarebbero state rivolte al 2022, anche in quel momento (forse più di oggi) si conoscevano le difficoltà della Rossa.
I tifosi continuano a portare pazienza, aspettando di grazia questo fatidico anno del cambiamento che non sembra arrivare mai, sperando però che Binotto non decida di cambiare idea sui risultati minimi anche per la prossima stagione.