A Barcellona, costretto a cedere la posizione al compagno di squadra Max Verstappen, Sergio Perez si è lamentato del suo ruolo da "secondo pilota" forse per la prima volta da quando è entrato in casa Red Bull al fianco dell'olandese d'oro della scuderia del toro. Le dinamiche di gestione piloti per la squadra di Chris Horner sembrano sempre essere appese a un filo e il destino di nessuno, neanche - lo abbiamo visto in passato - di un quattro volte campione del mondo come Sebastian Vettel, sono davvero definite. Lamentarsi, chiedere e pretendere quindi non sembrava essere una buona idea per Perez che, in caso di delusioni o problemi, sarebbe stato facilmente sostituito con il ritorno di uno scalpitante Pierre Gasly.
Eppure qualcosa nel 2022 è cambiato nell'atteggiamento di Perez, nel suo modo di guidare e anche nella gestione del team nei suoi confronti. Se lo scorso anno infatti, mentre Max si trovava in lotta per il mondiale con Lewis Hamilton, il messicano non ha mai esitato nell'aiutarlo, dove possibile, in pista nel corso della stagione, con i giochi aperti di questo mondiale Perez ha scelto d'intraprendere la sua strada.
Il messicano ha immediatamente capito la monoposto, risultando più vicino di quanto lo sia mai stato in passato ai tempi e ai risultati del compagno di squadra. Per questo la richiesta del muretto di dare la posizione a Max a Barcellona ha rotto qualcosa nella fiducia di Checo nei confronti del team, forse facendogli anche scattare una molla nella testa: l'idea, a contratto firmato per il 2023, di voler dimostrare le proprie capacità e la possibilità di essere, a sua volta, in lotta per il titolo.
Quella che fin dall'inizio della stagione sembrava quindi essere una sfida a due tra Charles Leclerc e Max Verstappen si potrebbe velocemente trasformare in una lotta a tre, con l'inserimento inaspettato di Sergio Perez. Vincitore a Monaco della gara più storica del calendario, dove ha beffato tra strategia e fortuna il compagno solo terzo sul podio, e in seconda posizione dietro a Leclerc nelle qualifiche di Baku, Perez si sta trasformando in una fastidiosa zanzara nelle orecchie del campione del mondo in carica.
Alleato per la lotta al titolo costruttori o inaspettato rivale? Max chiederà chiarezza al team così come, prima di lui, ha già chiesto l'onnipresente padre Jos dopo i risultati di Monaco, protestando perché il figlio sarebbe stato "penalizzato" dalla scelta del muretto che ha invece premiato Checo. Nel frattempo i risultati parlano più delle parole e la striscia positiva dei risultati del messicano continua a crescere.