Se nei primi sei mesi del 2023 Alex Marquez ha tagliato il traguardo di una Sprint Race, o di una più tradizionale gara della domanica, difficilmente lo avrete visto transitare oltre alla nona posizione. Il numero 73, su otto weekend di gara disputati e sulle rispettive sedici bandiere a scacchi a disposizione, ha totalizzato nove piazzamenti a punti, sei ritiri (non sempre per sue dirette responsabilità; ad Austin è stato coinvolto in un contatto con Jorge Martin, a Jerez in una carambola con Franco Morbidelli e Marco Bezzecchi) e un quindicesimo posto nella Sprint di Le Mans. Alex Marquez che, in ogni caso, ha addolcito il panorama generale con un terzo posto nella domenica bagnata di Termas de Rio Hondo. Un podio di caparbietà, fortamente voluto, che al due volte campione del mondo di Cervera mancava da tre anni (Aragon 2020), ovvero da quando correva in Honda Respol, con gli stessi colori del fratello Marc.
Ora i colori di Alex Marquez sono diversi. Indossa l'azzurro del Team Gresini, sapientemente mescolato al rosso Ducati. Colori che, marchiati da un 73 bianco sul cupolino della Desmosedici, spesso si distinguono nel gruppo di testa della MotoGP. A ben vedere, anche il viso di Alex Marquez sembra cambiato. I lineamenti più distesi e gli occhi vispi, trasmettono una motivazione del tutto rigenerata. Il termine di paragone fa riferimento ad un anno fa, quando Alex Marquez remava nelle retrovie della top class in sella una Honda del Team LCR con cui non è mai andato d'accordo. Alex che, lo scorso autunno, chiudeva il Mondiale in diciassettesima posizione con cinquata punti. Oggi - non siamo nemmeno a metà della MotoGP 2023 - Alex Marquez è decimo in campionato (è vero, ci sono le Sprint Race in più) con 63 punti collezionati. L'obiettivo, come dichiarato nei test invernali di Sepang, è la top eight, che al momento è nelle mani di Aleix Epsargarò e dista solo 14 punti. Il numero 73, in un'intervista realizzata da Serena Zunino per InSella, ha parlato delle sue aspettative per il futuro, dell'aria che si respira nel Team Gresini, degli ultimi mesi bui in Honda e di un consiglio speciale ricevuto dal fratello Marc Marquez: "Non siamo nella posizione dove vorremmo essere, ma dal punto di vista delle prestazioni è molto meglio di quello che mi aspettavo, visto che ho una moto nuova e una squadra nuova. Abbiamo ottenuto qualche zero non per colpa nostra, la fortuna non sempre è stata dalla nostra parte. Mi fa un po’ arrabbiare il fatto di aver perso qualche opportunità di vincere, ma è un buon segnale. Come pilota non mi sono mai sentito finito, ero in un team che mi piaceva tanto, il team LCR, con cui ho avuto un bel rapporto, ma lì non ho ottenuto quello che mi aspettavo da Honda. Sono stati due anni difficili, ma allo stesso tempo mi hanno aiutato a crescere come pilota e come persona".
"Ricordo - ha continuato Alex - che l’anno scorso, quando ho firmato con Gresini e Honda mi aveva detto che non avrei ricevuto più niente di nuovo fino alla fine della stagione, Marc mi ha detto 'Questo è il momento in cui tu come pilota devi spingere tanto. Perché così quando sali sulla Ducati farai lo step. Se ora invece ti rilassi, quando proverai la moto nuova non sarai ad un alto livello e con la mentalità di andare veloce'. Questo mi è servito per essere poi pronto ai test di Valencia. Prima di cominciare l’anno avevo detto che volevo finire in top 8 e con qualche podio, questo è quello che continuo ad pensare. Abbiamo fatto un podio, abbiamo tante gare da disputare e vincere una gara è il mio sogno di quest’anno. E poi in Gresini tutti vanno nella stessa direzione, è un team piccolo ma che pensa in grande e questa è una cosa molto bella, i dettagli sono importanti. Anche da parte di Ducati sono stato accolto in maniera molto buona e questo è importante per un pilota".