L'allenamento in bicicletta, per Fernando Alonso, sta alla base della preparazione fisica per mantenersi un pilota incredibile, uno dei migliori al momento, nonostante i quasi 40 anni.
Nella sua docu-serie Fernando - disponibile su Prime Video - lo si vede spesso sfrecciare a Lugano, tra campagna e città, in sella alla sua bicicletta da allenamento. Il destino però questa volta ha giocato ad Alonso l'ennesimo brutto scherzo. Tanti gli incidenti assurdi in cui è incappato nel corso della sua lunga carriera da pilota, ma forse non si sarebbe mai aspettato che a mettere a repentaglio l'inizio della sta stagione, e il suo tanto atteso ritorno in Formula 1, sarebbe stata una bicicletta. Due ruote, nessun motore, quasi uno scherzo per chi da una vita sfreccia su monoposto potentissime.
Gli aggiornamenti sulle sue condizioni sono fortunatamente positivi: i medici del pilota, dopo l'incidente, hanno scoperto una frattura alla mascella e l'asturiano è stato sottoposto a un intervento. Resterà sotto osservazione per 48 ore ma Alpine - attraverso un comunicato - si è detta fiduciosa. Alonso dovrebbe riprendere regolarmente l'allenamento pre stagionale e presentarsi ai test in Bahrain prima dell'inizio del calendario di F1.
Le buone notizie tranquillizzano i tifosi ma non ridimensionano la portata dell'incidente e la consapevolezza che una caduta diversa, o un impatto più forte, avrebbero potuto portare a ben altre conseguenze per Alonso.
Oltre ai messaggi di pronta guarigione sono infatti arrivate tantissime critiche per chi, soprattutto a livelli alti come nel caso del due volte campione del mondo, sceglie la bicicletta su strada come allenamento.
"Poteva andare come a Nicky Hayden - scrivono alcuni utenti nei commenti sui social - o come a Alex Zanardi, che stava pure facendo una gara ma come si fa a non chiudere le strade in situazioni così?". E ancora: "A quei livelli non dovrebbero allenarsi su strada. Che vadano in pista o se vogliono andare in bicicletta allora in campagna".
Se la dinamica dell'incidente di Zanardi è completamente diversa rispetto a quella di Alonso, che non stava prendendo parte a una gara come nel caso del campione paralimpico, in moltissimi sembrano essere concordi sul fatto che - in qualunque caso - allenarsi in una zona in cui sono presenti anche altri veicoli è un rischio inutile da prendere quando ci si allena, anche per i più esperti.