Sappiamo ancora pochissimo sulle condizioni di Fernando Alonso, dopo l'incidente in bicicletta in cui è rimasto coinvolto ieri a Lugano, ma la CNN - seguita a ruota da molti altri quotidiani locali e esteri - nella serata di ieri ha parlato di una frattura alla mandibola e danni ai denti per il due volte campione del mondo. Lo spagnolo dovrebbe essere stato già trasferito a Berna, dove sarà seguito da un team specializzato in queste lesioni.
Uno strano scherzo del destino, quello che torna a colpire Fernando Alonso a un mese dal suo ritorno in Formula 1. Lo spagnolo si stava allenando per il rientro nella classe regina quando, stando alla ricostruzione dei testimoni, sarebbe stato investito da una vettura.
Alonso nella sua lunga carriera da pilota professionista ha spesso dovuto fare i conti con questo destino, in pista e fuori. Incidenti assurdi, tra i più spaventosi degli ultimi anni, ma anche scommesse sbagliate, macchine non abbastanza competitive e la brutta abitudine di trovarsi nel posto giusto ma al momento sbagliato.
E il fatto che questo incidente arrivi proprio ora, in un momento così delicato per il rientro dello spagnolo, che torna in Formula 1 (per vincere, lo ha detto lui) alla non giovanissima età di 39 anni, è l'ennesima beffa di una cattiva stella.
Di una cosa però possiamo essere certi: niente fermerà Fernando Alonso. Come facciamo a dirlo? La sua storia parla per lui.
Tra gli incidenti più spaventosi in cui è incappato nel corso della sua carriera sicuramente c'è quello di Interlagos 2003. Nel caos causato dalla pioggia brasiliana, Marc Webber sbatté violentemente nelle veloci curve che precedono il rettilineo d’arrivo, creando delirio in pista con detriti ovunque. In quel momento proprio Fernando Alonso, che arrivava a grande velocità, fu costretto a colpirli. Lo scenario era apocalittico: Alonso fu trasportato in ambulanza al centro medico, la gara interrotta.
Nel 2012 poi, al Gran Premio del Belgio un altro incidente assurdo, da cui lo spagnolo uscì miracolosamente illeso. Al via della gara Alonso era già fuori, un zero in campionato difficile da digerire - ai tempi delle sue lotte mondiali con la Ferrari - ma anche un punteggio "fortunato", pensando a come sarebbe potuta andare. Il pilota della Rossa si è infatti visto arrivare proprio sopra la testa, a pochi centimetri da casco e mani, la monoposto di Grosjean, scellerato in partenza (e poi punito con la squalifica).
Passiamo al 2015 per un incidente assurdo non tanto per le immagini che ricordiamo di quel giorno, ma per la dinamica in cui è avvenuto: durante i test pre stagionali di Montmelò - il 22 febbraio 2015 - Alonso uscì di pista alla curva 3, un tratto veloce ma senza particolari difficoltà, sbattendo la fiancata destra della sua nuova McLaren e trascinandosi per alcuni metri. Alonso in quello strano incidente perse i sensi, e secondo molti al momento del risveglio non ricordava chi fosse. Altre fonti sostengono che lo spagnolo disse ai medici di chiamarsi Fernando Alonso, di avere 13 anni, e di voler diventare un pilota di Formula 1. Le dinamiche, e le conseguenze, dell'incidente costrinsero lo spagnolo a saltare il Gran Premio di Melbourne.
Gara australiana a cui però Alonso partecipò l'anno successivo, in quello che tutti ricordano come l'incidente più spaventoso della sua carriera. Al diciassettesimo giro il pilota colpisce la gomma posteriore sinistra della Haas di Gutierrez, sbattendo poi contro il muretto, ribaltandosi varie volte e terminando la corsa contro un altro muretto di protezione. La scena è macabra, ma Alonso si trascina fuori dalla monoposto. Il giorno dopo il quotidiano australiano Herald Sun gli dedicò la prima pagina, battezzando Alonso come "l'uomo più fortunato del mondo".
Una definizione che vorremmo dargli anche oggi, in attesa di aggiornamenti sulle sue condizioni dopo l'incidente in cui è rimasto coinvolto ieri.