Sono sempre più definite le strategie di Stefano Domenicali per rendere le stagioni di Formula 1 ogni anno più emozionanti. Il piano infatti del presidente è quello di trasformare il campionato del 2022 nel più lungo di sempre con ben 23 gran premi in calendario. Nonostante lo spettro del Covid pronto a far saltare tutto in aria, il boss della Formula 1, intervistato dal sito tedesco Sport 1, si è comunque ritenuto soddisfatto per la gestione degli eventi: “Gli Stati Uniti sono importanti per noi e stiamo lavorando duramente per rendere la gara di Miami un successo – ha spiegato il dirigente italiano mettendo poi in evidenza gli obiettivi futuri – L’altra regione che non possiamo sottovalutare è l’Estremo Oriente, soprattutto ora che Guanyu Zhou guida per l’Alfa Romeo”. È chiaro quindi che l’obiettivo di Stefano Domenicali è proprio quello di ampliare ulteriormente i confini della Formula 1 per aumentare, di fatto, anche le entrate economiche in tutto il Circus. Ma non c’è soltanto l’Oriente nella sua testa, ma anche un piacevoli ritorno. Dopo Welkom, dove la MotoGP ha corso fino al 2004, e Kyalami, dove la Formula 1 si svolgeva durante gli anni Settanta e Ottanta, è molto forte la volontà di riportare le corse in Africa: “L’interesse in Cina sta crescendo, quindi anche quella regione diventerà un nostro obiettivo. Un ritorno in Africa – sia al nord che al sud – sarebbe fantastico – ha poi aggiunto Domenicali, prima di sottolineare lo spauracchio Covid – quanto velocemente si riuscirà a fare tutto questo dipenderà anche dalla situazione legata al Covid – ha concluso – dobbiamo continuare a non sottovalutare la pandemia di Coronavirus. Potremmo dover aggiustare di nuovo il calendario nel 2022″.
Altro che Dakar, Stefano Domenicali vuole portare la Formula 1 in Africa: “Sarebbe fantastico, è il nostro obiettivo principale insieme alla Cina”
La stagione 2022 di Formula 1 sarà la più lunga di sempre, con oltre 23 gran premi in calendario. Il presidente del Circus Stefano Domenicali però non si vuole fermare qui e dopo Miami punta anche alla Cina e all'Africa
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