A casa, Toto Wolff, conserva gelosamente solo due oggetti legati ai successi sportivi ottenuti in questi anni di dominio Mercedes in Formula 1. Due cimeli che per il team principal hanno un valore personale, più che agonistico: "Il casco dedicato a Niki Lauda con il quale Hamilton ha vinto il Gran Premio di Monaco nel 2019 e la coppa Costruttori girata dal lato in cui c’è lo spazio per i vincitori del futuro".
Due oggetti che per Toto rappresentano un legame con il passato, e un ricordo di Lauda, e un messaggio per il futuro, rivolto alle sfide ancora da conquistare.
Niente reliquie però, niente legami con i successi già ottenuti, perché lasciare che il passato contamini il presente è forse il rischio più grande in cui può cadere un team vincente come quello Mercedes, ecco perché - spiega Wolff nel corso di un’intervista rilasciata a Frankfurter Allgemeine - nella fabbrica della squadra sono stati tolti i premi dalle bacheche: “I trofei sono pericolosi, sono reliquie del passato, non contano nulla nel presente e non ci si dovrebbe mai beare dei successi ottenuti in precedenza".
La gioia è concessa, in casa Mercedes, ma mai lasciarsi distrarre: “I momenti di soddisfazione devono esserci, altrimenti non c’è equilibrio - ha concluso Toto - Per me, però, durano poco, giusto il volo di ritorno per tornare a casa. Dal giorno dopo è tempo subito di pensare al prossimo appuntamento, una nuova gara da vincere”.
Un atteggiamento molto diverso rispetto a quello adottato da tante altre scuderie del mondo del motorsport, dalla Formula 1 alla MotoGP, che invece nei premi, nei risultati e nella storia delle vittorie del passato trovano ispirazione e forza per guardare al futuro.
Su tutte la Scuderia Ferrari che della sua leggenda fa vanto nonostante gli anni difficili, consapevole di non poter essere paragonata a nessun’altra scuderia in Formula 1. Maranello infatti, sede della fabbrica, è un inno alla storia della Rossa, ai suoi successi e la sua grandezza tra musei, monoposto, premi e trofei.
Ma la Ferrari non è l’unica a seguire questa filosofia: da McLaren, che recentemente ha posizionato il trofeo della vittoria di Ricciardo a Monza accanto a quello di Senna ad Adelaide 1993, alla Alpine, che ha posizionato il premio del primo posto di Esteban Ocon in Ungheria in bella mostra all’entrata della sede.
Il metodo Ferrari è seguito anche dalla regina italiana delle dure ruote, la Ducati, che nella fabbrica di Borgo Panigale ha posizionato sul balcone della reception la testimonianza più vivida del successo in MotoGP: un trofeo di vittoria nel motomondiale, precisamente quello del Gran Premio del Qatar 2018.
Punti di vista, sottolinea lo stesso Toto Wolff, che non può affermare con certezza quale sia il metodo giusto per spronare gli uomini ma, stando ai risultati in Formula 1 degli ultimi anni, sembra proprio che dimenticare i cimeli delle passate stagioni sia una delle chiavi del successo della squadra di Lewis Hamilton.