Il Team Lenovo Ducati al GP d’Austria? La risposta sta tutta in una foto, scattata dalla sala stampa, e che racconta di una saracinesca aperta su una festa appena cominciata e una chiusa su un incubo che non vuole finire. Con in più, questa volta, la sensazione che quella saracinesca tirata giù velocemente possa davvero trasformarsi pure in metafora di un sipario che sta per abbassarsi definitivamente su uno spettacolo ormai vecchio, in favore di uno che profuma di fresco e di futuro. E, nel mezzo, un muro di opposte verità. Al Red Bull Ring Marc Márquez ha dominato la scena, vincendo anche la gara lunga oltre la Sprint e Pecco Bagnaia, che qui aveva raccolto successi negli ultimi anni, ha chiuso in ottava posizione a dodici secondi dal vincitore, lasciando se stesso e il team con più interrogativi che certezze.

Marc Márquez: il sipario che resta alzato sullo one man show
Marc non nasconde il significato simbolico del successo ottenuto al Red Bull Ring e gioca anche un po’ a provocare. “Perdere tante volte qui contro le rosse mi ha fatto crescere, dalle sconfitte si impara – ha detto - Questa era una pista che aspettavo con ansia e ho chiarito le mie intenzioni già giovedì dicendo che l'obiettivo era vincere ora che ho la moto rossa". Sulla continuità che sta caratterizzando la sua stagione, ha sintetizzato il lavoro del team: "Quest'anno abbiamo lavorato molto bene, veniamo con un'incredibile inerzia. Ricominciare la seconda parte del campionato con un altro pieno di 37 punti è molto meglio. Sono contento, ieri ero molto soddisfatto della Sprint, ma oggi ancora di più, perché avevo voglia di vincere su questo circuito e anche perché volevo dedicare la vittoria a tutta la famiglia di Pau Alsina, che, come sapete, ci ha lasciato quasi un mese fa".
Sulla gestione delle gomme e delle fasi decisive Márquez è stato altrettanto netto: "La cosa importante è il lavoro che si riesce a fare prima. Oggi mi è costato molto sorpassare Bezzecchi, ci ho provato, ma andavo indietro perché si surriscaldava molto lo pneumatico anteriore. Alla fine della gara ho dovuto fare i conti con un 'outsider' (e si volta ridendo verso Fermin Aldeguer, ndr), uno che non ci aspettavamo davanti. Bisognerà analizzare cosa ha fatto bene, perché ha fatto una grande gara. Quanto a noi, mancano nove gare, l'importante è continuare a sommare, capire sempre i limiti e prepararci anche a quando capiterà di non vincere. Sto lavorando su me stesso per prepararmi a quel giorno".
Pecco Bagnaia: l’insostenibile disagio del campione che perde la pazienza e vuole spiegazioni
Pecco Bagnaia nella sala dei Media Scrum e davanti alle telecamere delle tv non ha nascosto tutto il fastidio con cui sta facendo i conti. E questa volta è stato evidente che forse anche i rapporti cominciano a incrinarsi con quella Ducati che è stata la sua storia, ma potrebbe non essere più il suo futuro. Ha parlato come un pilota in cerca di risposte concrete, senza filtri emotivi e senza nascondere che a ferirlo più di Marc Marquez è la frustrazione. "Sto lottando, dando il massimo, ma oggi ho chiuso ottavo, a 12 secondi di distacco – ha detto - Il vincitore ha fatto lo stesso tempo del mio l'anno scorso, quindi il potenziale per farlo c'è. È solo che non sappiamo perché non sta funzionando niente per noi, non lo so".
I problemi per Bagnaia sono di natura tecnica, ma è chiaro che poi vanno a finire anche su una condizione di non serenità che rischia di trasformarsi in loop emotivo. "Trovo molto difficile tenere il passo degli altri - ha proseguito - Andavo più piano ovunque, chi avevo davanti faceva in generale tutto meglio di me. Oggi ho incassato da me stesso 12 secondi se guardiamo il tempo di gara dello scorso anno, quindi è chiaro che qualcosa mi sta mancando, e dall'inizio dell'anno non sappiamo cos'è. E’ una situazione insolita che spero possano spiegarmi". Pur rivendicando controllo mentale e impegno, Bagnaia lascia trasparire la crescente tensione: “Sto perdendo la pazienza un po’, sì. Un confronto? Niente, per ora. Sto aspettando".
Gigi Dall’Igna e quelle risposte leggere date in mezzo alle non risposte che pesano
La faccia di Gigi Dall’Igna nella domenica sera del Red Bull Ring dice più di quello che la voce riesce a esprimere. L’ingegnere della Ducati non parte, nella sua analisi del post gara, da Marc Marquez o dai problemi di Pecco Bagnaia, ma dall’endorsement per Fermin Aldeguer. Solo dopo ricorda a tutti che Ducati ha vinto ancora con Marc Marquez e che è stata un’altra grande domenica, ma non nasconde la delusione per la prova di Bagnaia. "Fermín ha fatto una gara incredibile, senza commettere un solo errore, su una pista insidiosa e non facile – ha detto - Sta crescendo in modo incredibile e sarà sicuramente il futuro della Ducati".
Ma un futuro quanto prossimo? E dopo l’addio di chi? La risposta sembra scontata, anche se non sarà di certo nel 2026, con Dall'Igna che si fa più severo quando sposta l’attenzione su Bagnaia. "Ogni gara che passa è un'occasione che sprechiamo per migliorare – ha tuonato - Pecco ha fatto un buon weekend nelle prove. Ieri ha avuto un problema che dobbiamo analizzare, ma la sua gara oggi è stata decisamente al di sotto delle aspettative". Valorizzare i segnali positivi potrebbe non bastare più e nemmeno lavorare e basta per trovare la soluzione a un problema che forse non è nella moto, nella combinazione moto e pilota e in questioni che attengono a aspetti meramente pratici, per quanto difficili. "Le dichiarazioni di Pecco Bagnaia a Dazn Spagna? Credo che sia normale quando uno si aspetta di fare risultati importanti e non li fa – ha concluso Dall’Igna a Sky - Lui è deluso e va bene così. Questo è il nostro lavoro e cerchiamo di aiutare Pecco al meglio. Devo dire che al di là di Pecco sono contento per quello che stiamo facendo, che è qualcosa di importante. Voglio ringraziare tutti i ragazzi che stanno lavorando duramente per raggiungere questi obiettivi. Con Pecco dobbiamo aiutarci, l'abbiamo fatto fin dall'inizio dell'anno e continueremo a farlo, credo che non bisogna mollare. Un insieme di cose fa sì che un'atleta non riesca a esprimersi: c'è una parte di lato mentale”.
