Ci ha provato, ma ha dovuto capire presto che sarebbe stata una follia. Maverick Vinales ha deciso di dire basta e abbassare la serranda del suo lato del box al Red Bull Ring. Niente Sprint e GP d’Austria, ma la notizia è che non sarà neanche a Balaton e che in forse c’è persino Barcellona. L'incidente del Sachsenring continua a lasciare strascichi e ora ci sarà bisogno di ulteriori controlli mediti. "Ci ho provato – ha detto nella mattinata di ieri - Fin dal primo giorno dopo l'operazione ho pensato di tornare in forma in Austria, ma è un infortunio che richiede tempo. Non è uno scherzo recuperare la mobilità. E’ necessario capire e ascoltare il proprio corpo e anche ascoltare i consigli dei medici, che mi hanno più volte detto di prendermi più temo”. La parola d'ordine è prudenza, ma Vinales non nasconde la frustrazione per una condizione fisica inferiore alle aspettative e chiarisce il rischio di forzare il rientro. "Ho potuto constatare che sono ben lontano dall’essere nelle condizioni di guidare – ha aggiunto - Quindi, probabilmente salterò anche Balaton per cercare di arrivare al Montmeló un po' più forte, o forse direttamente a Misano. Bisogna capire davvero cosa è più gratificante: posso tornare al 60%, ma se cado, torno di nuovo al 20%. Non ha senso compromettere il recupero”.

A far accennare un minimo sorriso a Vinales, però, ci sono le indicazioni che sono arrivate dalla RC16 al Red Bull Ring. “La moto funziona abbastanza bene – ha aggiunto - Sono andato abbastanza veloce nei pochi giri che ho fatto, nonostante il mio limite nelle curve a sinistra". Un’impressione, quella di Vinales, confermata anche dalla crescita di Enea Bastianini: il settimo posto finale e la battaglia con Aldeguer raccontano di una fiducia crescente sulla KTM, nonostante una partenza complicata. "Peccato per la partenza – ammette Bastianini nel suo media scrum – ma è andata anche abbastanza bene, sono più arrabbiato per la Sprint che per la qualifica, non era facile entrare in Q2, c’erano tanti piloti che potevano far bene. Ho fatto anche un bel giro, ma non perfetto, altrimenti mi sarei potuto giocare la pole. La cosa positiva è quella, fino a due o tre gare fa non avrei mai pensato di essere in questa situazione. Sono contento. Nella Sprint ho cercato di venirne fuori, ma quando si è dietro si fa fatica a recuperare e ho avuto anche un contatto con Diggia”.
Bastianini guarda anche alla crescita della moto e al lavoro del team: KTM non si è fermata e ha portato aggiornamenti aerodinamici che hanno avvicinato a Ducati, ma restano le sfide sull’esagerato consumo gomme e sulla costanza della performance. "Questa è una pista favorevole alla nostra moto – ha ammesso l’italiano - siamo forti in frenata e stiamo dimostrando quello che è un po’ il nostro punto di forza. Qui me l’aspettavo, ma non me l’aspettavo da Brno”.
“Penso di essere tornato – ha poi concluso Bastianini - Ho capito il punto di forza della nostra moto e ora devo cercare di capire come gestire questa cosa qui, penso che verrà fuori piano piano. Da fuori la mia guida sembra più sporca perché devo forzare molto sull’anteriore con questa moto; invece, con la moto che usavo prima non succedeva. A volte mi viene da guidare diversamente e faccio qualche errore". Per Tech3, quindi, c’è da un lato l'incertezza e l'amarezza di Vinales, che preferisce curarsi e scegliere con giudizio quando riproporsi in pista, dall'altro la crescita evidente di Bastianini, con KTM che, oltre al talento di Pedro Acosta, ora sembra aver ritrovato definitivamente anche l’italiano.