Da diverso tempo tempo non avevamo Bagnaia e Bezzecchi insieme al parco chiuso. Li abbiamo ritrovati nel sabato mattina del Red Bull Ring, Marco in pole e Pecco terzo. Ogni volta somiglia alla prima. Un abbraccio prolungato, una presa per il culo bonaria che di solito parte dal Bez, mentre Bagnaia risponde con pungente e amichevole ironia. Non abbiamo l’audio di quello che si dicono in quei momenti. Il loro labiale è spesso ricoperto dalle mentoniere dei caschi, o dagli stacchi della regia internazionale. Eppure non serve. Sembra sempre di sentirli, Marco e Pecco, quando si scambiano dosi di adrenalina e soddisfazione nel recinto più ambito del mondo. In quei momenti la MotoGP è sempre a colori. Colori vivaci, tonalità calde.
Tutto talmente godibile che vorresti durasse di più. Invece, l’ha detto proprio Marco, “il sabato ormai è così, tutto molto veloce”. Tutto molto fugace. Pecco nel sabato mattina austriaco ha una luce negli occhi che quest’anno non si era mai vista, una ritrovata fiducia in frenata che nemmeno lui sa bene da dove provenga. Allora si sbilancia. Sarà della partita anche nella temutissima Sprint del pomeriggio - dichiara - perché questa volta se la sente. Marco invece è molto più prudente, se ne sta stranamente sulle sue, rimane guardingo: “Non ho il passo delle Ducati, non ho il passo di Pecco, ma parto davanti quindi le proverò tutte per stare con loro”.

Un’altra stretta di mano ed entrambi spariscono nei rispettivi retrobox. Pranzano per rintuzzare l’adrenalina nello stomaco, magari fantasticano su un duello fraterno che manca da troppo tempo, mentre nel cielo di Zeltweg si addensa qualche nube. Non sono passate nemmeno tre ore da quell’abbraccio e rieccoci sulla griglia di partenza, a pochi metri di distanza, ognuno che guarda dritto di fronte a sé. Si spengono i semafori, Pecco si intraversa subito. Ieri era felice perché anche la prova di partenza dopo le Prequalifiche era andata alla perfezione, oggi sembra che qualcuno abbia appiccicato una buccia di banana sulla sua gomma posteriore. Viene risucchiato nella fauci del groppone della MotoGP, vede Marco fuggire via con i Marquez, constata in fretta che nemmeno questo sabato pomeriggio sarà di festa.

“Prima che io possa dire qualcosa devo aspettare quello che gli ingegneri riescono a tirar fuori da quei pochi giri che ho fatto” - racconta ai giornalisti dopo il ritiro. “Non so cosa sia successo, in sella mi sembrava solo di avere tanta instabilità al posteriore, già nel warm up lap. La partenza dovrebbe essere collegata al problema e al fatto che sono scattato sul lato sporco, infatti anche Aldeguer si è intraversato. Son partito male, è vero, ma poi non mi aspettavo quello che è successo, perché col passo di stamattina potevo recuperare almeno fino ai punti ma non c’è stato verso. Il passo c’è, l’abbiamo dimostrato fino a stamattina. Purtroppo è andata male, ogni tanto le cose non vanno come devono andare. Bisogna restare positivi come siamo sempre stati e provare a far meglio. È tutto il weekend che vado forte e mi trovo bene. Sappiamo che il potenziale c’è, bisogna che anche le circostanze esterne funzionino bene”.

Bez invece si presenta al cospetto della stampa con l’espressione leggermente compiaciuta di chi ha rispettato i pronostici, di chi ha fatto copia incolla delle proprie previsioni: quarto posto senza stare al passo dei Marquez, ma insidiando quello di Acosta nel finale di una Sprint Race che domani sarà appena metà gara. Le prospettive domenicali sono interessanti: “Certo, son soddisfatto. Vedendo com’è andata ieri, sicuramente è stata una giornata molto positiva. Ieri Vale è venuto al box, è stato un po’ con me e con i miei ragazzi. Abbiamo lavorato un po’ insieme ed è stato bello, una bella fortuna. Oggi è passato anche Casey ed è stato figo perché è tornato più volte nel box dandoci qualche consiglio, non me l’aspettavo. Molto molto bello. Bella botta di culo avere due leggende così nel box. Io sono sempre stato tifoso di Vale ma è impossibile non ammirare quello che ha fatto Casey. Chiaramente con Vale ho un altro tipo di rapporto e abbiamo lavorato il doppia, però anche solo il fatto che Casey si sia preso la briga di venire da me e dirmi la sua mi fa molto piacere. Cosa mi aspetto da domani? Oggi mi aspettavo esattamente quei nomi lì davanti più Pecco, che ha chiaramente avuto un problema. Di buono c’è che sono riuscito a mantenere il 29 per qualche giro in più rispetto ad Acosta. Ho provato a riavvicinarmi a lui, ma sono arrivato un paio di volte lungo alla cinque, no scusami alla quattro per voi - noi le contiamo diverse (sorride, ndr) - e ho riperso qualcosina. Pedro era velocissimo, come i due Marquez, e alla fine è andata esattamente come mi aspettavo”.

È andata esattamente come si aspettava il Bez, tutto al contrario di ciò che si aspettava Pecco. Se domani dovessero ritrovarsi al parco chiuso, Marco avrà già la battuta pronta: “Ieri sei stato sborone, sei passato di là, te la sei gufata. Dovresti fare come me, vedi?”. Pecco per un millisecondo lo guarderà storto, poi si metterà a ridere con lui. Se così dovesse essere, se la godranno più a lungo. Magari canteranno anche. Queste cose si fanno di domenica.