Era successo a Brno e, ora, è successo di nuovo in Austria. Che cosa? Vedere il sorriso sulla faccia di Pedro Acosta nel media scrum del sabato. Il due volte campione del mondo, infatti, s’è presentato con l’aria di uno che aveva (finalmente) voglia di parlare, con la solita faccia da matto vero e quei modi lì tutti accelerati che ha lui di gesticolare e muoversi anche quando è letteralmente “costretto” tra un tavolo e un muro, dentro un improponibile container scelto a dispetto di una sala stampa mastodontica. Il posto, però, non conta, quando il risultato è buono, con Acosta che, anzi, se ne esce con parole da veterano vero.

“Oggi – ha spiegato – forse avrei potuto fare qualcosa in più, ma non vincere perché è evidente che Marc ne ha più degli altri: lui ha sempre un vantaggio. Bisogna considerare che non c’è solo il ritmo degli altri, ma anche quello che si può fare contro gli altri”. Il riferimento, è chiaro, è al trovarsi dietro rispetto a chi, invece, può gestire la moto senza fare i conti con l’aerodinamica, e soprattutto il calore, di quelli davanti. “Oggi avremmo potuto giocarcela con Alex, non con Mar. Ma sono comunque contento, perché siamo stabilmente più avanti rispetto a dove siamo stati di solito in questa stagione. Ora salgo in moto e non mi ritrovo a pensare come se dovessi guidare un razzo verso la luna: abbiamo fatto un buon passo avanti, perché ora la moto diventa naturale da guidare e non ti costringe a pensare troppo”.
I pensieri e le riflessioni, semmai, si fanno dopo. Nel box con i propri tecnici, ma anche nel bel mezzo della classica chiacchierata con i giornalisti, con Acosta che torna a parlare anche della distanza dalle Ducati. “La cosa importante – dice ancora – è che ora siamo in mezzo a loro - Ci sono tre piloti eccezionalmente bravi su quella moto, e anche gli altri non è che non siano bravi. C'è Marc, c'è Alex, c'è Pecco. E gli altri, che vi piaccia o no, sono forti: Morbidelli è qui da molti anni, Di Giannantonio è qui da molti anni, Fermín è appena arrivato ma va forte. Riusciamo a essere regolarmente tra i primi cinque e questo è positivo”.
Tra KTM e Pedro Acosta, insomma, sembra risbocciato l’amore, con il giovane fenomeno spagnolo che arriva a prendersi “la colpa” per quello che oggi è mancato nella Sprint e che, come ha detto lui stesso, non dovrà condizionare anche il GP di domani. “Ho commesso qualche errore, compreso quello di questa mattina in cui sono stato costretto a rientrare al box passando tra la gente e facendo tutte le stradine che conosco di questo circuito – ha scherzato - Alla fine, comunque, dobbiamo tenere conto che non è mai facile partire settimi, non è mai facile sorpassare con queste moto e questo non è il circuito più facile per la gestione delle gomme anteriori e le temperature. Quindi, penso che nonostante gli errori abbiamo salvato la giornata con questo terzo posto. Credo che questo dia molta fiducia. KTM ha lavorato duramente dietro le quinte, nell'ombra. E ha portato qualcosa che chiedevo da molte gare. Forse quel qualcosa è arrivato troppo tardi, ma ora siamo qui e questo è ciò che conta. Ma sappiamo quanto può essere veloce Álex, quanto è veloce Marc. Avremo le nostre piste, avremo i nostri alti e bassi, ma almeno la moto adesso ci sta aiutando".