Era stato un gran sabato mattina per l'Italia del motociclismo al Red Bull Ring: pole di Bezzecchi su Aprilia dopo essere passato dal Q1, Bagnaia in prima fila con una ritrovata fiducia in frenata, Bastianini dalla quinta casella con una KTM che sta diventando sempre più "sua", Morbidelli dall'ottava dopo essersi scrollato di dosso l'infortunio alla spalla patito al Sachsenring. C'erano tutti i presupposti per assistere ad una Sprint Race meno scontata di quelle viste nella prima metà del 2025, interamente monopolizzate dai fratelli Marquez (Marc ne ha vinte undici su dodici, lasciando solo il sabato pomeriggio di Silverstone al fratello Alex). Invece, allo spegnimento dei semafori, tutto si è messo di traverso.
Si è messa di traverso la GP25 di Pecco Bagnaia, che allo stacco della frizione ha pattinato come se l'asfalto del Red Bull Ring fosse ghiaccio. Due file più indietro accadeva la stessa cosa a Fermìn Aldeguer (anche lui scattato dal lato più sporco della pista), con la differenza che il rookie del Team Gresini riusciva a rimediare al passo falso, mentre Pecco veniva risucchiato dal caos del primo giro, ritrovandosi dopo poche curve attorno alla quindicesima posizione, a guidare un gruppetto di campioni del mondo formato da Jorge Martín e Joan Mir. Invece davanti Bezzecchi arrivava con meno spunto alla prima curva rispetto ai fratelli Marquez, che si prendevano la testa della corsa, con Alex davanti a Marc. All'inizio del secondo giro, chicane 2a-2b, Pedro Acosta con un ingresso deciso scavalcava e lasciava sul posto l'Aprilia di Marco, che si ritrovava a guidare in un limbo tra i primi tre spagnoli fuggitivi e una folta schiera di piloti rampanti alle spalle: Raul Fernandez, Binder, Di Giannantonio e Bastianini.

Dopo una fase iniziale di Sprint contraddistinta da un ritmo forsennato di Alex sul piede del 28 alto che solo il fratello riusciva a sostenere senza particolari sforzi (Acosta invece per agganciarsi a i posteriori delle due Ducati di Cervera guidava impiccato, commettendo qualche sbavatura), un on board di Pecco Bagnaia saltellante e sballonzolante in uscita di curva segnalava come la GP25 numero 63 fosse vittima di un problema tecnico. Difficile stabilire subito se la partenza sulla buccia di banana sia stata conseguenza o causa di una fallacia alla gomma posteriore (probabilmente forata a sgonfia), ma è certo che a sei giri dalla bandiera a scacchi, con una moto inguidabile e una ventesima posizione tra le mani, Pecco si ritirava infilando la testa fumante in un asciugamano fresco gentilmente offertogli dagli uomini Ducati.
Un giro più tardi e anche Raul Fernandez sarebbe stato costretto a riportare la sua Aprilia Trackhouse ai box causa abbassatore posteriore rimasto innescato, spalancando le porte della top five a Brad Binder. Negli ultimi passaggi Bezzecchi non evidenziava alcun lento decrescendo nel suo passo gara, avvicinandosi gradualmente ad Acosta e alimentando le speranze di una gran prestazione in ottica domenicale. Nel frattempo, Marc chirurgicamente si sbarazzava dal fratello accelerando meglio in uscita dalla chicane 2a 2b e involandosi verso la dodicesima vittoria Sprint su tredici di questa stagione tirannica.
Dietro alla sesta posizione consolidata di Aldeguer, Bastianini completava un ottima rimonta scavalcando prima Morbidelli (finito “lungo” nella lotta e successivamente autore di un’escursione nella ghiaia mentre battagliava con le Honda ufficiali) e poi Di Giannantonio, protagonista di una grande partenza e di una buona ottava posizione finale considerando la piega che aveva preso il suo weekend. A sigillare la zona punti la garanzia Zarco, davanti ad un Jorge Martin pimpante e agguerrito nel finale (bello il sorpasso su Quartararo in curva 1) e a Luca Marini.
