Vinci di prepotenza la dodicesima Sprint su tredici, tra l’altro su un circuito che non t’è mai stato amico e con tuo fratello appena dietro, dopo aver approfittato di un suo errore che ti ha reso tutto minimamente più facile, ma anche dopo essere partito dalla seconda fila a causa di una caduta. Hai pure incrementato il vantaggio in classifica generale, ribadendo sin dalla prima occasione utile dopo le ferie che a comandare sei tu e che non dovrà essercene per nessuno. Però sei Marc Marquez e una volta al Media Scrum la domanda a cui ti tocca rispondere è su Valentino Rossi. Anzi, sul perché (come se non si sapesse già) vi siete ignorati totalmente dopo l’incrocio avvenuto in pitlane, come dimostrerebbe un video che, manco a dirlo, è già virale sui social. Ma, come già detto, sei Marc Marquez e probabilmente deve ancora nascere chi riesce a farti trovare spiazzato. “Davvero? Non l’ho visto. Giuro che non l’ho visto – dice senza tradire una benchè minima smorfia del viso – Stavo andando in pista, quindi ero totalmente concentrato sulle mie cose. In pista è diverso, perché ha un cappellino giallo, si vede subito, e quindi m’è capitato di notarlo girando. Comunque la presenza di Valentino, che viene a sostenere la sua squadra, è ottima per tutti gli appassionati e per il motociclismo”.

Game, set, match e discorso chiuso. Le chiacchiere, ora, possono andare avanti sui social, con tanto di analisi delle traiettorie degli sguardi per capire se lui e Vale, i due monumenti che hanno avuto modo di incrociarsi al Red Bull Ring in questo sabato del GP d’Austria, abbiano giocato o no a ignorarsi. Perché i discorsi che gli interessano sono altri, soprattutto se è passata meno di mezz’ora dall’ennesima dimostrazione di forza assoluta. “E’ solo una Sprint – ha proseguito –ma è stato bello vincere qui in Austria, domani proverò a ripetermi, ma Pecco e Bezzecchi saranno veloci, mentre Alex dovrà scontare il long lap penalty e penso che questo potrà condizionarlo”. Non avrà visto Valentino Rossi, ma lo sguardo di marc è sempre, sempre davvero, sul fratello Alex. Un po’ perché è secondo in classifica generale e, chiaramente, un po’ anche perché è suo fratello. “Oggi – ha aggiunto – volevo attaccarlo prima, ma non è stata una giornata facile per me. C’è stato un momento in cui ho anche rischiato di cadere perché la gomma anteriore muoveva tanto: Alex mi ha sorpreso in questa Sprint perché aveva davvero un gran passo. Io, però, devo difendere gli interessi del mio team e se posso vincere ho il dovere di farlo: ha commesso un piccolo errore alla Curva 2B e l’ho superato. Senza quell’errore avrei avuto il passo per stare con lui, ma non per essergli davanti. Ho aspettato e ho sfruttato la situazione quando la gomma si era degradata. Pecco? Non ho molto capito cosa è successo al via, ho solo visto un movimento strano della sua moto. Forse quella casella era sporca perché non è sulla traiettoria abituale”.

Insomma, dice che non ha visto, ma poi dimostra di aver visto, probabilmente un po’ la stessa cosa che gli è successa con Valentino Rossi. Idem per l’errore che, a detta di Marc, è costato la vittoria al fratello Alex. Il più piccolo dei ragazzi terribili di Cervera, infatti, quasi minimizza su quella sbavatura in Curva 2B: “penso che mi avrebbe superato lo stesso. Ho cercato di stargli vicino dopo quell’errore, nella due curve successive e in Curva 4 non me la sono sentita di attaccarlo perché lui lì stacca veramente tardi. E’ vero che Marc mi ha detto che avrei potuto tenerlo dietro senza quell’errore, ma la verità è che sia lui che Pecco erano entrambi un po’ più veloci di me se guardiamo il week end. Di sicuro mi piacerebbe rendere le cose un po’ più difficili a Marc. Ma lui adesso è di un altro livello”.
Analisi lucida e senza troppi sogni, con Alex Marquez costretto a stare sulla terra anche a causa della “zavorra” che si porta dietro da Brno e dall’incidente con Joan Mir. “Domani – ha aggiunto. Sembra possano esserci dei temporali e io ho anche una penalità da scontare, sarà una giornata di lotta per la sopravvivenza. Quindi è stato importante, oggi, fare nove punti in più di Pecco perché domani, sulla carta, mi starà davanti”
