Alvaro Bautista taglia per primo la bandiera a scacchi. Vittoria, ancora. Anche in Gara 2 a Misano. La facilità con cui il campione in carica della SBK continua a vincere - anzi, a "extravincere", direbbe lui - lascia sbigottiti. Perché nella domenica di Misano Alvaro ha conquistato, tra Superpole Race e Gara 2, la tredicesima e la quattordicesima vittoria stagionale su un totale di quindici gare disputate. A motori spenti, archiviato il quinto round della SBK 2023 in terra romagnola, Bautista è ovviamente leader del Mondiale con 86 punti di vantaggio su Toprak Razagatlioglu. Il turco è stato l'unico pilota che, nel corso del weekend adriatico, è riuscito a mettere le proprie ruote davanti a quelle del numero 1, ma solo per qualche curva. Alvaro, in Superpole Race, si è sbarazzato del numero 54 con un ingresso deciso al Curvone. In Gara 2, qualche ora dopo, Bautista ha scavalcato la Yamaha R1 sfruttando l'accelerazione della propria Panigale V4 R in prossimità della Quercia. Poi Bautista, in entrambe le occasioni, ha preso istantaneamente margine, guadagnando decimi su decimi a Toprak che, mentre cercava di restare al gancio, somigliava ad un acrobata in equilibrio precario.
A ravvivare la lotta, dietro al dominatore assoluto di questo avvio di 2023, sono stati Michael Rinaldi e lo stesso Toprak Razgatlioglu. I due, nella seconda manche, hanno disputato gran parte della corsa vicini, entrambi all'arrembaggio del secondo gradino del podio. Lo spettacolo è rimasto acceso fino a quando Michael Ruben Rinaldi, nel tentativo di rispondere ad un precedente attacco di Toprak al carro, ha ritardato eccessivamente la staccata in approccio della variante del Parco, dove - avendo toccato la gomma posteriore della R1 - è finito nel ghiaione. Ad approfittare del ritiro della Ducati Aruba (gialla per l'occasione) numero 21, è stato il primo nemico di Rinaldi: Axel Bassani. Il pilota veneto, in sella alla Panigale V4 del Team Motocorsa, ha conquistato il primo podio stagionale. Da segnalare, al termine di Gara 2, anche la settima posizione di un eroico Danilo Petrucci. Il ternano - reduce da una gran botta nella Superpole Race della mattinata per un contatto alla Quercia con Iker Lecuona (dichiarato unfit per la seconda manche per contusioni alla caviglia e all'anca) - ha stretto i denti sino alla bandiera a scacchi, portando a casa punti importanti per se stesso e per il Team Barni. Marco Barnabò, patron della squadra con cui Danilo ha intrapreso l'avventura in SBK, prima dello spegnimento dei semafori, a Sky, dichiarava: "Petrucci ha un ematoma talmente grande all'alto femore che non riesce nemmeno a stare seduto". "Figuriamoci in sella", diremmo noi. A catalizzare le attenzioni dei 65mila di Misano (mai così tanti in Romagna per una SBK sempre più attraente) è stato soprattutto Andrea Iannone. L'entusiasmo, tra la gente, per un eventuale ritorno di The Maniac alle competizioni, è palpabile. A giudicare dagli atteggiamenti del numero 29, un esordio in SBK nel 2024 (la squalifica scadrà il prossimo dicembre) sembra sempre più vicino. Lui, in griglia di partenza, al microfono di Sandro Donato Grosso, non si è nascosto: "Sono venuto qui a Misano a vedere la SBK per salutare un pò di amici, che come giusto che sia, ogni tanto, bisogna vederli. C'è una bella atmosfera qui in SBK, un paddock che nel corso degli anni è cresciuto. Mi piace quello che si respira qui. Stiamo lavorando al futuro, ho sempre trascorso questi anni pensando a quello che poteva accedere dopo la fine della squalifica. Se sono ancora qua è perché la cosa che vorrei di più è tornare in moto. Spero di potervi dire qualcosa di bello, vedremo".