Jonathan Rea potrebbe aver trovato un nuovo avversario. L’irlandese infatti, sulla pista di casa, è stato battuto per due volte (esclusa la Superpole Race, che ha dominato) dal turco Toprak Razgatlioglu, velocissimo a Donington nonostante una qualifica tutt’altro che entusiasmante. Il pilota Yamaha ha quindi lasciato il circuito inglese in testa del campionato, a 2 punti da Rea. Il tutto nello stesso weekend in cui da Iwata hanno chiamato Toprak per correre in MotoGP. Ne abbiamo parlato con Andrea Dosoli, Road Racing Manager di Yamaha Motor Europe.
Siete tornati dal weekend di Donington Park in testa al campionato.
“Sicuramente è stato un weekend importante per noi, su di una pista insidiosa per le condizioni meteo e a casa di Jonathan Rea. Ma è una pista che ci ha anche sorriso, come nel 2018 con la doppietta di Van der Mark. Toprak in passato aveva già fatto bene, quindi c’erano i presupposti per un bel risultato, ma le corse sono sempre imprevedibili. I ragazzi del team hanno fatto un ottimo lavoro e Toprak ha sfruttato al 100% il potenziale della moto. È stato bravissimo a recuperare una difficile posizione in griglia... Ricordiamoci che in Superpole ha ottenuto il 13° posto e dal secondo giro si è messo in testa con un passo che nessun altro è riuscito a seguire. Una vittoria meritata, anche perché è stato molto intelligente in Superpole Race a non rischiare troppo, portando a casa un sesto posto importante per gara 2”.
Un altro piccolo capolavoro.
“Si, una gara perfetta. Ha cercato di andare via, Jonathan gli si è messo dietro…”
Errori così non sono molto frequenti da parte di Rea.
“Sicuramente è il miglior pilota, la dimostrazione è in tutti i mondiali vinti negli ultimi anni. Jonathan ha una grandissima sensibilità, tant’è vero che molto spesso è in grado di recuperare situazioni difficili. È strano che sia caduto così, la realtà è che il ritmo era molto elevato e la curva era ostica, con una superficie che poteva trarre in inganno. È stato bravo Toprak ad approfittarne senza commettere sbavature, portandosi a casa la terza gara di seguito se consideriamo le gare lunghe. Però dobbiamo tenere a mente che il campionato è lungo, ci sono ancora 9 eventi e ad ognuno vengono assegnati 62 punti al vincitore. È un risultato che dà motivazione a tutti, ma nient’altro. Dobbiamo essere pronti in qualsiasi pista”.
Che persona è Toprak Razgatlioglu nel box?
“È un ragazzo di 24 anni che riserverà delle sorprese a tutti, lo sta già facendo. All’inizio aveva un atteggiamento un po’ timido, poi quando inizi a conoscerlo scopri un gran personaggio. Una persona con grandi valori, un ragazzo d’oro. Non ha problemi a mettersi in discussione sui proprio punti deboli, ai quali stiamo lavorando. È molto giovane, ma spesso dimostra una grande maturità”.
Invece com’è lavorare con Kenan Sofuoglu, il suo manager? Da fuori sembra un uomo d’acciaio.
“Toprak deve sicuramente ringraziarlo, così come gli altri piloti turchi che sono seguiti da lui. Sta facendo un lavoro fantastico, lo abbiamo visto con Toprak e lo vediamo con Ongiu e gli altri ragazzi. Per noi è un partner fondamentale e Toprak gli è molto grato. È un grande motivatore, ed oltre ad essere un pilota che ha vinto 5 mondiali nella supersport ha una grande influenza sui propri ragazzi. La cosa positiva è che sta facendo tantissimo per il motorsport in Turchia, svolgendo un ottimo lavoro con i ragazzi che ha portato in Superbike e in MotoGP. Poi ognuno ha il suo carattere, ma siamo al 100% contenti della collaborazione”.
Come avete vissuto la proposta da parte di Yamaha di portare Toprak in MotoGP?
“Non conosco i dettagli, ma dal primo giorno - quando abbiamo gettato le basi per il 2020/2021 - Toprak aveva chiaro l’obiettivo, non aveva mai parlato di altro. Ed è stato coerente con questa posizione, vuole solo lavorare sempre di più per diventare campione del mondo in Superbike. Noi siamo contenti di aver esteso la collaborazione per i prossimi due anni e assieme a lui e al suo management faremo il possibile per fargli raggiungere questo sogno. Avendo imparato a conoscere il pilota il suo atteggiamento non ci ha sorpreso più di tanto”.
In MotoGP per Yamaha è un momento complicato. Come ti muoveresti al posto di Lin Jarvis e Razlan Razali?
“È una domanda difficile, anche perché non ho seguito nel dettaglio lo sviluppo della situazione. Mi rendo conto che non è una situazione semplice, ma abbiamo la fortuna di avere una M1 facile per i giovani ed estremamente competitiva nelle mani di piloti con qualche anno di esperienza. Non c’è panico, Yamaha è consapevole di avere un mezzo e una squadra al top, dovranno fare le scelte migliori, non soltanto considerando il breve termine ma anche pensando a delle opzioni con dei ragazzi giovani per il futuro”.
La prossima gara sarà il 24 luglio, ad Assen. Cosa può fare Yamaha in questa gara?
“È una pista in cui in passato abbiamo fatto bene, mi aspetto di confermare la competitività del pacchetto. Quello che mi dà più soddisfazione è che il pacchetto oggi si è dimostrato competitivo su piste ben diverse come Misano, Donington, Estoril… Abbiamo fatto un gran lavoro durante l’inverno e sembra che gli investimenti stiano dando i loro frutti, permettendo non soltanto a Toprak - ricordiamoci le ottime prestazioni di Garrett Gerloff - di poter lottare per il podio. Andiamo ad Assen con la consapevolezza che gli altri cercheranno di fare meglio e stare davanti, ma siamo fiduciosi che il nostro pacchetto sarà competitivo e che potremo giocarci qualcosa di importante”.