Andrea Dovizioso torna a parlare di MotoGP, stavolta nel podcast Incarenati di Paolo Ianieri e Zoran Filicic per la Gazzetta dello Sport. In una lunga chiacchierata di oltre mezz’ora, il Dovi ha raccontato le sue sensazioni sulle prime due gare in Qatar, sull’Aprilia (che proverà dal 12 al 14 aprile a Jerez) e sui protagonisti dei primi appuntamenti con il motomondiale. La costante, ad ogni modo, sembra una: la nuova specifica degli pneumatici Michelin che tende a falsare i valori in campo. Ecco alcuni dei passaggi più interessanti.
Inevitabile iniziare con la situazione, del tutto nuova per Dovizioso, di trovarsi a vedere la gara in cui ha dominato negli ultimi anni dal divano di casa: “È una sensazione particolare, specialmente perché in Qatar riuscivo a fare delle belle gare. Ogni tanto pensi a quello che avresti fatto tu, ma alla fine bisogna esserci per capire le cose. L’anno scorso, con queste nuove gomme, non ci abbiamo corso. Io ho ricordi delle gomme che c’erano prima quelle del 2019”.
Poi Andrea parla dell’Aprilia che, nonostante tutto (si tratta comunque di una pista favorevole sia alla moto che ad Aleix Espargarò) si è rivelata la vera sorpresa di questo inizio di campionato: “Sono stati molto competitivi e Aleix è andato particolarmente forte. Perché quando entri, fai un tampone e sei primo in classifica anche se sono prove libere significa che hai la moto in mano e che sei convinto. Ci sono passato anche io, quando parti in un progetto che non funziona e ci passi degli anni, ogni volta che ti portano qualcosa che migliora la moto diventa un boot fondamentale per continuare a spingere. Sono stati molto bravi perché al di là delle posizioni hanno fatto due gare veloci. Anche perché il Qatar è una pista molto particolare”. Quando sali su di una moto diversa all’inizio l’ergonomia comanda, e se sei un pilota basso come me non è così facile trovare subito la posizione. Però ci sono tre giorni, spero di trovare buone condizioni. La curiosità c’è, sono tanti anni che guido una Ducati e guidare una moto diversa ti rende sempre curioso. È quello che vorrebbero fare tutti i piloti”.
In seguito passa ad analizzare la debacle del Team Petronas, al di sotto delle aspettative con entrambi i piloti: “Da fuori alcuni dettagli non si possono sapere. Penso sia sbagliato parlare di Team Petronas e Team Ufficiale, non vedo quella squadra come una squadra di serie B e non si può incolpare il team per questi risultati. Su Valentino non posso dire niente, la situazione la conosce solo lui. Per Morbidelli invece non riesco a capire, è veramente strano. Perché da essere il più veloce costantemente in tutti i turni in gara 1 in Qatar e poi arrivare ad avere questo problema in gara e non trovare più feeling… È davvero strano. Non voglio insinuare niente né dare la colpa a nessuno, ma da quando sono arrivate queste gomme succedono queste cose. È dall’anno scorso che le situazioni si ribaltano completamente da una gara all’altra, addirittura nella stessa pista. L’anno scorso facevo fatica a capire cosa stava succedendo a me come ai miei avversari, quindi da fuori è ancora peggio. Sinceramente sono un po’ perplesso su questa cosa, perché non è bello vivere queste situazioni. Da quando sono arrivate queste gomme si è sempre al limite e si può ribaltare tutto. Lo spettacolo può anche essere bello, ma io sinceramente non lo vedo così. Fino al 2019 si poteva lavorare sui dettagli, adesso è diverso: e a volte le modifiche vanno benissimo, altre ti fanno arrivare tredicesimo. È veramente strana, questa cosa”.
Infine, (non) fa una previsione sul prossimo GP a Portimaõ, che si correrà il 18 aprile: “Prima di tutto continuo a sentirmi a disagio a capirci qualcosa da quando sono arrivate queste gomme. Fare pronostici per me è diventato proprio stupido. Non vedo cosa manchi ad Oliveira per vincere a Portimaõ, l’anno scorso ha dominato. Però per esempio Miller e Morbidelli hanno fatto paura nel 2020 e ora arrivano in una fase molto diversa. Sono curioso di vedere Bastianini, tra lui e Martin sarà una bella sfida”.