Valentino Rossi e Andrea Dovizioso non sono mai stati amici e, fino a metà stagione, non avevano mai corso assieme. Poi Maverick Vinales lascia Yamaha, Franco Morbidelli entra nel team ufficiale e Dovizioso lascia il lungo corteggiamento con Aprilia per guidare la quattro in linea giapponese. Tutto in un attimo, proprio nella stagione di addio del 9 volte iridato. Vederli insieme è stata un'emozione più umana che sportiva: due veterani che condividono il box, con l’unico obiettivo di lottare con ragazzi di 15 anni più giovani mentre fanno fatica a finire nei primi dieci: "Valentino ha fatto molte cose speciali, ma in realtà non ho mai passato tanto tempo con lui - ha raccontato Dovizioso a Motorsport-Total - Certo, ho sempre seguito quello che ha fatto. E certo, era anche il mio idolo. Questo vale per tutti, ma specialmente per i piloti italiani".
In cinque gare assieme probabilmente hanno fatto in tempo a conoscersi meglio che nei cinque anni precedenti, quando Andrea correva con Ducati ed era tra i pochi in grado di battere Marc Marquez. "Ho studiato molto Valentino - spiega Dovizoso - a volte mi perdevo, perché non puoi copiare un pilota così talentuoso, non funziona. Devi seguire la tua strada”.
Di colleghi illustri Dovizioso ne ha incontrati tanti e, da sempre, ha studiato i loro dati per capire come migliorarsi: “È comunque importante studiare i buoni piloti. Ma se provi a fare tutto come loro le cose non funzionano. Ho avuto molti compagni di squadra forti… Casey Stoner, Dani Pedrosa, Jorge Lorenzo, Cal Crutchlow. Tutti quanti facevano qualcosa meglio di me. Così studi e vuoi migliorare in quell’area, ed è importantissimo capire dove concentrarti. Leggendo i dati capisci in quale area devi lavorare meglio e vedi le differenze con gli altri. Così migliori lo stile di guida”.
Poi torna a parlare di Rossi e di come la sua popolarità lo abbia obbligato a fare scelte particolari. È anche per questo, secondo il forlivese, che è stata fondata l’Academy: “Vale è una superstar e sicuramente non sono come lui. Però questo ha anche dei vantaggi perché lui vive diversamente dagli altri, tutti vogliono qualcosa da Valentino. Penso sia per questo motivo che ha creato questa situazione intorno a lui a Tavullia con l’Academy. Se penso alla sua carriera devo dire che è stato molto bello esserci e viverla davicino. Posso ritenermi fortunato per aver assistito a questi anni di MotoPG, lui ha anche ispirato tantissime persone a seguire il nostro sport e questa è stata una grande fortuna. Lui poi è una persona straordinaria, è stato bello vedere tutti i suoi mondiali e come li ha vinti”.