Mohammed ben Sulayem è il nuovo presidente della Fia (Federazione Internazionale dell'Automobile ) e in molti – tra i non addetti ai lavori – si chiedono chi sia questo emiro di Dubai che a 60 anni è succeduto a Jean Todt, rimasto in carica per 12 anni (e che resterà vicepresidente onorario insieme ad Angelo Sticchi Damiani). Intanto è il primo non europeo eletto al vertice della Fia, dopo aver raccolto il 62% delle preferenze. E poi può vantare una carriera di tutto rispetto nei rally, dopo essersi aggiudicato per 12 volte quello di Giordania. A livello politico, nel 2008 fu fra i vicepresidenti della Fia e fra i membri del Consiglio Mondiale del Motorsport. Tra i punti chiave del suo mandato c'è la sostenibilità della Formula 1, con particolare interesse alla propulsione elettrica e alla riduzione dei costi.
Un aspetto meno noto, invece, è che Mohammed ben Sulayem è anche un grande appassionato di auto (e fin qui niente di strano) e che in qualità di proprietario di Ben Sulayem Performance, con il suo team è noto per aver creato modifiche ad altissime prestazioni per una varietà infinita di auto sportive e di lusso e nel suo garage può vantare una collezione davvero impressionante (e questo è un po’ più raro). Sembra che addirittura possieda 256 auto da sogno. Tra i suoi modelli preferiti spiccano le Bugatti(Bugatti Veyron SS, Bugatti Chiron), le Ferrari (Ferrari Enzo, Ferrari F50, Ferrari599 gto, Ferrari LaFerrari, Ferrari F40), le Ford (Ford GT e Ford Shelby Cobra 1965) le McLaren (McLaren P1, McLaren Senna, McLaren Speedtail x 2) le Mercedes (Mercedes CLK GTR, Mercedes-Benz McLAren SLR, Mercedes SLK 55 AMG 740hp, Mercedes 300 SL Gullwing 1956) le Jaguar (come la Jaguar 220) le Porsche (Porsche Carrera GT, Porsche 959, Porsche 918 Spyder Weissach, Porsche Gt 1) e ancora una Koenigsegg Agera RS #132 e una Pagani Zonda. Ma, naturalmente, è una lista parziale.