È stata accolta con grande entusiasmo nella giornata di mercoledì 8 dicembre la notizia di un possibile ritorno di Jean Todt, storico team principal della Ferrari negli anni d'oro di Michael Schumacher, a Maranello.
Un ritorno alle origini per un uomo che della Rossa è sempre stato innamorato e che, concluso il suo mandato da presidente della FIA al termine di questo 2021, potrebbe scegliere di chiudere la sua carriera là dove il grande successo è iniziato, in Ferrari.
Il suo ruolo sarebbe quello di un "superconsulente" una figura simile a quella avuta da Niki Lauda negli anni di dominio Mercedes. A darne la notizia è Giorgio Terruzzi sul Corriere della Sera che sottolinea il peso politico che una scelta del genere avrebbe sul paddock, considerata la potenza e il rispetto consolidati da Todt in questi anni.
Ma che cosa cambierebbe davvero in Ferrari? Quella di Todt, a quanto si dice, non sarebbe una posizione esecutiva, ma strategica. Un collante tra squadra, FIA, Liberty Media e piloti e un modo per ridare vanto e potere alla storica scuderia di Maranello, che in questi anni ha perso parte del suo rispetto in pista e nel circus.
Per qualcuno però le cose potrebbero cambiare di più rispetto ad altri: Mattia Binotto, a cui Jean Todt è legato dai tempi di Schumacher, potrebbe acquisire maggior rispetto - anche dagli stessi Elkann - se il ritorno di Todt dovesse andare a buon fine.
Ma anche Charles Leclerc potrebbe gioire di questa novità, perché da anni ormai legato in modo indissolubile alla famiglia Todt. Nicolas Todt, figlio del presidente FIA, è infatti il manager del monegasco, un pilota che lo stesso Nicolas ha spesso definito "il suo orgoglio più grande".
Nicolas Todt ha più volte raccontato l'incontro con Charles e il percorso iniziato insieme ormai 10 anni fa: "Ho messo sotto contratto Charles quando aveva solo 14 anni. Stava per smettere perché non aveva soldi e così ho deciso di aiutarlo. L’ho portato in Ferrari qualche anno fa e oggi è titolare nel team. Abbiamo iniziato presto con lui, una cosa che mi rende estremamente orgoglioso del lavoro fatto con questo talento".
Se già quindi la scuderia di Maranello considera Leclerc il pilota di punta pronto a giocarsi una sfida mondiale nel 2022, l'arrivo di Jean Todt potrebbe consolidare questa posizione, dando maggior rilievo - e potere - al monegasco, che adesso più che mai è chiamato a non sbagliare.