C'è una novità in MotoGP, che sicuramente farà discutere e potrebbe alimentare nuove polemiche. Esattamente quello che non vorrebbe Carmelo Ezpeleta che però fa parte proprio della Grand Prix Commission che ha deciso un importante cambio di regolamento.
Stiamo parlando della bandiera rossa. In precedenza, se una gara veniva interrotta, il risultato finale dichiarato veniva stabilito considerando l'ordine di arrivo al giro in cui tutti i piloti avevano attraversato per l'ultima volta la linea del traguardo. Se un pilota o diversi piloti erano mezzo giro o più indietro dal leader della gara, questo faceva sì che venisse presa in considerazione la classifica del giro precedente, anche quando il leader della gara e la maggior parte dei piloti avevano completato il giro successivo. In questi casi, eventuali cambiamenti di posizione o cadute nell'ultimo giro del leader della corsa sono stati resi irrilevanti.
Da quest'anno invece cambierà tutto: il risultato di una gara con bandiera rossa sarà ora considerato dall'ultima volta che il leader della gara ha attraversato la linea del traguardo prima che la bandiera rossa venisse mostrata. Tutti i piloti che tagliano il traguardo nello stesso giro del leader prima della bandiera rossa saranno classificati in quell'ordine, in quella che sarà la classifica parziale. I piloti che non tagliano il traguardo nello stesso giro del leader prima dell'esposizione della bandiera rossa saranno classificati in base a dove hanno tagliato il traguardo nel giro precedente.
Solo ad un occhio distratto può sembrare che cambi poco: in realtà questa decisione potrebbe avere conseguenze sull'andamento della corsa, visto che ora chi è davanti e cade non ha il "salvagente" della classifica legata al giro precedente. Chi è dietro per contro potrebbe essere invogliato a spingere per mettere pressione al leader.
Non solo: il nuovo regolamento potrebbe far pensare male a chi vede cospirazioni e dietrologie in ogni cosa. Giá c'è li immaginiamo quelli che diranno che la bandiera rossa potrebbe essere esposta al momento più opportuno per favorire chi sarà davanti, congelando la gara a piacimento.
Dopo le polemiche scoppiate in Formula 1 per l'epilogo della scorsa stagione, col direttore di gara Michael Masi finito nell'occhio del ciclone, non è da escludere che nel 2022 anche in MotoGp ci si ritrovi a fare i conti con polemiche simili.