C’è dell’assurdo nel risultato del Gran Premio del Brasile, perché se ogni anno regala tantissima azione quest’anno la gara sul circuito di Interlagos ha creato un vero e proprio film: ne sono successe di tutti i colori. Dalla rimonta di Max Verstappen, al disastro di Lando Norris, passando per l’incidente di Franco Colapinto e le difficoltà della Ferrari, la cosa che ha stupito di più però è stata vedere Esteban Ocon e Pierre Gasly sul podio dopo una stagione così in salita. Infatti, i due alfieri dell’Alpine, uno dei team più in difficoltà in griglia tra via vai infiniti di personale e problemi di budget, ha trovato il suo primo sorriso vero. L’esecuzione della gara di Ocon e Gasly deve assolutamente ringraziare la fortuna, ma anche il duro lavoro dei due piloti, abili nel rimanere fuori dai problemi in un weekend caotico, e della squadra, che ha preparato sia una vettura competitiva, o almeno più del solito, che una strategia coi fiocchi.
È servito crederci alla squadra di Flavio Briatore, consulente della squadra francese a partire dall’inizio del 2024, prima di realizzare quanto successo a San Paolo. La festa in pit lane, tra sguardi e abbracci di tutti i meccanici, è il quadro perfetto di chi ha saputo sfruttare la propria condizione al meglio, passando davanti a chi si gioca il titolo, come Lando Norris, con un lavoro del muretto strepitoso. Lo ha detto anche Flavio Briatore una volta finita la gara: “Oggi abbiamo avuto anche un po’ di fortuna, ma il risultato proviene anche dai grandi cambiamenti fatti nel team”. Infatti, dal momento in cui l’imprenditore è arrivato all’interno della squadra c’è stata una vera e propria inversione di marcia: “La nostra è una macchina da bagnato, Ocon è fortissimo in queste condizioni tanto che l’unico a batterlo è stato Verstappen. Quello che conta è che quest’anno abbiamo fatto le pulizie di Pasqua in casa” ha detto l’italiano.
“Ho autorizzato solo aggiornamenti che non andassero a disturbare la macchina del 2025, pulendo tutto e facendo così uno step in avanti, non indietro come succede alla maggior parte dei team che portano tanti aggiornamenti. Bravi gli ingegneri e bravi tutti” ha continuato. E sul lavoro fatto col team aggiunge: “Dobbiamo tornare ad avere persone che lavorano per una squadra di Formula 1 e non per una corporate, per cui siamo tornati ai tempi di com’era la Renault prima. Gli ingegneri sono solo quelli di F1 e tutto il resto che doveva uscire è uscito. Siamo arrivati che c’erano 1150 persone, adesso siamo 850”.
L’Alpine quindi è stata rivoluzionata, ha cambiato tanti pilastri durante gli ultimi anni ma è comunque rimasta in piedi, unita dalla passione che è poi emersa durante il Gran Premio del Brasile. “Sono contentissimo, ma soprattutto fiero del team oggi. Riuscire ad andare avanti durante una stagione così difficile... sarebbe stato facile arrendersi, ma non l’abbiamo fatto per fortuna e ora eccoci qua” ha detto Pierre Gasly, sul podio nuovamente dopo il risultato ottenuto nel 2023 a Zandvoort. “Il bello è che nessuno voleva crederci finché non abbiamo tagliato la linea del traguardo. Insomma, entrambe le vetture sul podio dopo una stagione così è abbastanza surreale” ha aggiunto il francese, che sicuramente ha dimostrato di sentirsi a suo agio con la vettura ad Interlagos rimontando ben 10 posizioni.
Esteban Ocon invece già in qualifica aveva dimostrato un grande passo: quarto alla bandiera a scacchi, il francese già puntava in alto allo spegnimento dei semafori. “Che giornata! Arrivare con la pioggia e vedere che tutte le vetture sono praticamente allo stesso livello è davvero elettrizzante” ha iniziato Ocon. “Una persona molto importante per la squadra qualche tempo fa ci ha detto proprio questo, che sotto la pioggia tutte le vetture si equilibrano e posso sicuramente dire che oggi lo abbiamo dimostrato. Non so come ringraziare tutti quanti” ha continuato il francese. “Adesso mi piace tanto la pioggia, ci ha regalato una gara davvero speciale” ha concluso il pilota di Évreux, che ora guarda, insieme a tutto il suo team, alle ultime tre tappe della stagione con realismo, quindi con la consapevolezza di non poter replicare quanto fatto ad Interlagos, ma con la voglia di lottare ancora per provare quanto il progetto sia cresciuto e pronto a continuare così.