La stagione del World Endurance Championship 2024 è stata una delle più attese e competitive, continuando a spingere i limiti delle prestazioni e della tecnologia automobilistica globale. Con una lineup che ha visto grandi nomi e grandi ritorni, debutti eccellenti e l’implementazione di regolamenti mirati a migliorare spettacolarità e sostenibilità, il 2024 ha offerto un grande mix variegato di emozioni.
Il calendario non ha tradito le aspettative comprese le tappe iconiche, come la leggendaria 24 Ore di Le Mans e vari record di presenze sulle altre piste. La durata e le diversità delle gare sono state ancora una volta un banco di prova per auto, piloti e ingegneri, sottolineando come il WEC si distingua rispetto ad altre competizioni per le sue particolarità e relative criticità. Tra i team, la categoria Hypercar è stata dominata da una lotta spietata, con Ferrari, Toyota, Porsche e altri costruttori che si sono sfidati testa a testa per il titolo. Ferrari, reduce da una stagione 2023 di altissimo livello, è stata spesso considerata una delle favorite, anche se poi la Toyota ha conquistato spesso la vetta della classifica confermandosi campioni nella classifica Costruttori anche per questo 2024. Nonostante tutto, non si può recriminare nulla alle 499P numero 50 di Antonio Fuoco, Miguel Molina e Nicklas Nielsen e alla numero 51 di Alessandro Pier Guidi, James Calado e Antonio Giovinazzi che hanno concluso l’annata con il terzo posto in classifica iridata Costruttori e tenuto alta l'attenzione tutto l'anno. In totale 2 vittorie e 5 podi assoluti nell’arco di otto gare. Le vetture ufficiali hanno replicato lo storico successo alla 24 Ore di Le Mans, in aggiunta alla 499P numero 83 di AF Corse in livrea Giallo Modena che si è imposta alla Lone Star Le Mans al COTA (USA).
Nel WEC 2024 è proseguita anche la rivalità tra piloti di grande esperienza e giovani talenti emergenti. Alcuni nomi illustri come Jenson Button e Robert Kubica, Valentino Rossi nella GT3, sono stati solo alcuni dei protagonisti di prestazioni strepitose, confermando il valore del talento e dell'esperienza anche nella resistenza. A vincere la classifica Piloti su tutti, Andre Lotterer, Kevin Estre e Vanthoor Laurens su Porsche che non hanno lasciato scampo alle giovani promesse ma hanno aiutato l'ambiente a formare futuri campioni dell'automobilismo.
La classe LMGT3 ha aggiunto un ulteriore livello di interesse, con team privati che si sono sfidati in gare serrate e hanno dimostrato il loro valore accanto ai costruttori principali. Grazie ai risultati ottenuti nelle otto prove, Alessio Rovera ha vinto il “Goodyear - Wingfoot Award” riservato al pilota più veloce della classe LMGT3 sulla Ferrari 296 numero 55. Il Cavallino anche qui chiude la stagione in crescendo con una pole position nel penultimo appuntamento e due successi consecutivi. In questa categoria più che altro, l'aurea di Valentino Rossi ha incantato, con migliaia di persone nei paddock di tutto il mondo alla ricerca di un suo scatto o di un suo autografo. Ciliegina sulla torta poi l'epilogo del Bahrain con il test per Vale a bordo della Hypercar BMW M Hybrid V8. In pratica un modo di tenere alta l'attenzione a seguire il WEC anche nella prossima stagione. “Mi sono divertito molto, la macchina è fantastica, molto veloce e molto forte. Ha molta potenza, i tempi sul giro sono stati 15 secondi più veloci rispetto alla GT3, le gomme hanno un'ottima aderenza. È una vera macchina da corsa. Andare veloce è molto difficile ma è molto divertente" le parole alla stampa del pilota di Tavullia.
Se nei Costruttori ha vinto Toyota e nei Piloti, quelli della numero 6 di Porsche, le Iron Dames hanno vinto a priori. Lo status Silver ottenuto da Sarah Bovy e che la francese Celia Martin assumerà la posizione di pilota Bronzo, parlano più di mille parole. Il futuro del loro progetto appare luminoso e la sua importante dichiarazione d'intenti resterà immutata anche nella prossima stagione, ovvero creare un'eredità duratura per le donne negli sport motoristici e ispirare la prossima ondata di donne guidate dai sogni. Per noi ha vinto anche Imola. La 6 Ore di aprile scorso ha fatto registrare il numero record di 73 mila presenti al debutto oltre alla riconferma del circuito nel programma mondiale fino al 2028. Un circuito criticato per la pista stretta ma che ha regalato invece performance di livello e tanto spettacolo anche con l'aiuto della pioggia nella seconda parte della gara.
Cala quindi il sipario sul WEC 2024 che ha dimostrato ancora una volta perché il campionato di resistenza sia così unico. Seppur indietro in Italia nella diffusione mediatica nel mondo si conferma "pacchetto" sempre più appetibile. Ne è affascinato anche Arthur Leclerc, vincitore quest’anno del Campionato Italiano GT Endurance, ultimo protagonista nei rookie test a Sakhir su Hypercar Ferrari. La combinazione di innovazione, spirito di squadra e pura resistenza ha regalato a tutti una stagione intensa e competitiva, lasciando i fan in attesa di ulteriori sviluppi e battaglie aperte per la prossima stagione. Dopo i Rookie Test di domenica 3 novembre in Bahrain, il circus del Mondiale Endurance tornerà sotto i riflettori in Qatar nel 2025 quando il FIA WEC organizzerà il Prologo del 21-22 febbraio e la prima prova iridata del 28 febbraio 2025.