La sfida più grande di Crazy Pizza, forse, è stata quella di aprire a Napoli. Al di là delle difficoltà imprenditoriali, c’era una barriera culturale da superare. Per costi, stile, tipo di prodotto e comunicazione la pizzeria di Flavio Briatore poco c’entrano con quella città. Vedremo se la scelta pagherà. Il 2024 si chiuderà con altre tre inaugurazioni: New York, nel quartiere Soho, Belgrado e St. Moritz. Sono 17 ormai le città che hanno accolto i locali di Crazy Pizza. Una catena che vanta collaborazioni prestigiose come Ferrari Spumanti e Illy Caffè. Il 2025, però, si prospetta un altro anno di aperture: sembra che tra gli obiettivi di Briatore ci sia anche il nordovest italiano. In particolare, la location prescelta sarebbe Torino. Il 2023 di Crazy pizza si è chiuso con un +24% di fatturato rispetto all’anno precedente con 25milioni complessivi, mentre dall’esercizio in corso ci si aspettano 45milioni. “Da noi la qualità è importante la nostra Pata Negra, è vero, costa 68 euro, ma avete mai provato a comprare quel prosciutto? I prezzi sono da capogiro. Per il resto abbiamo pizze da 24 e 17 euro che valgono i prodotti che usiamo. Tutto qui. A volte dicono che la nostra pizza è troppo sottile, bene, questo è il risultato di una ricetta sana dove si usa poco lievito. Tutto ciò piace ai nostri clienti, come lo spettacolo dei maestri pizzaioli fra i tavoli del ristorante dove l’impasto diventa oggetto di acrobazie aree”, ha detto Edoardo, general manager del Crazy Pizza Montecarlo, nel corso di un’intervista. Nonostante le critiche, l’imprenditore e lo staff sembrano soddisfatti. Ma il nome di Flavio Briatore è inevitabilmente legato alla Formula 1. E stavolta ha parlato della scelta della Ferrari di ingaggiare Lewis Hamilton sacrificando Carlos Sainz.
“Avrei preso cento volte Adrian Newey: lui fa la differenza e anche perché la Ferrari aveva un pacchetto piloti molto forte, avrei investito sulla parte tecnica. Ma Adrian non voleva lasciare l’Inghilterra, gli piace vivere vicino alla Fabbrica con il suo giardino, il suo cane… Non sarebbe stato felice a Maranello”, ha detto al Giornale. Poi il ricordo dell’ingaggio di Fernando Alonso, che ha festeggiato il traguardo dei 400 Gp: “Lo seguiamo nel management e adesso che è venuto a vivere a Monaco vicino a casa mia, ci vediamo quasi tutti i giorni. Quando ho capito che aveva talento? In giro c’erano sempre le solite facce, da Prost a Patrese, Senna ovviamente, a Berger… la gente cercava piloti di esperienza. Io ho pensato di fare la stessa operazione fatta con Schumacher. Ho cercato un giovane. Si parlava bene di questo spagnolo e a darmi una grossa mano fu Minardi”. Le voci vedono nel pilota spagnolo una persona complessa, ma Flavio ha chiarito che Fernando “dice quel che pensa. Ci sono dei team che lo capiscono e sfruttano la sua visione, la capacità di conoscere e raccontare la macchina. E poi ci sono dei team che credono solo agli ingegneri e pensano i piloti contino poco”. Infine, il pronostico sul mondiale in corso: “Vincono Max Verstappen e la McLaren”, anche se, nonostante si siano svegliati tardi, “alla Ferrari ci devono credere”.