Nuova puntata del botta e risposta che ha visto protagonisti Nikita Mazepin, Jeremy Clarkson e ora anche il team principal della Haas Günther Steiner.
Tutto è nato con la guerra in Ucraina che ha scandalizzato il mondo occidentale, schieratosi compatto a difesa del Paese invaso dalla Russia. Prima che il GP di Sochi venisse cancellato, il rappresentante del Paese governato da Vladimir Puti però aveva serenamente dato appuntamento a tutti sul mar Nero, come se nulla fosse: "Dagli accordi che abbiamo raggiunto con la Formula 1, la gara non è in discussione, e sicuramente mi vedrete in pista. Sono sempre stato un sostenitore dello sport senza politica".
A prescindere da quello che è successo dopo, questa dichiarazione ha choccato ancor di più il resto del mondo e in particolare l'ex presentatore di Top Gear Jeremy Clarkson ha twittato la sua indignazione con insulti fin troppo pesanti. "Nikita Mazepin, ritardato del c***o. Vai in Russia e corrici da solo. Perderesti comunque".
Il team principal della Haas Günther Steiner ha però difeso il suo pilota (ammesso e non concesso che resti tale) dagli attacchi di Clarkson: “Ho saputo del tweet a riguardo. Forse è stato scritto in un momento di rabbia, perché era abbastanza diretto. La cosa migliore è non farci caso, Nikita non ha nulla a che fare con tutto quello che sta accadendo in Ucraina. Ci sono governi coinvolti e nessuno ha potere su di loro".