Michael Sydney Doohan, per gli amici e appassionati Mick, è nato in Australia - a Brisbane, nella Gold Coast - il 4 giugno 1965 e spegne oggi 65 candeline.
Mick ha iniziato la sua carriera, ovviamente giovanissimo, nei campionati di nicchia australiani, per approdare ben presto, nel 1987, al mondiale Formula TT e soltanto un anno dopo al Mondiale Superbike dove subito vince in Giappone e nelle gare di casa.
È la 500 però la classe che ne consacra l'immenso talento e lo vede iridato per ben cinque anni di fila, dal 1994 al 1998, mettendolo sul podio dei piloti con più vittorie nella classe regina, secondo solo a Giacomo Agostini e Valentino Rossi.
Ma non è stata tutta rose e fiori la carriera di Mick: il suo stile di guida inconfondibile, cattivo ma preciso, aggressivo come pochi, l'ha portato spesso a podio ma anche nei guai.
Nell 1992, ad Assen, un brutto incidente sembra per un attimo costringerlo a dover amputare una gamba, necessità poi fortunatamente scongiurata dal provvidenziale intervento dei medici. L'inconveniente però lascia non pochi strascichi, oltre all'impossibilità di utilizzare il freno posteriore che, in seguito, inizierà ad usare a mano, con una leva aggiuntiva sul manubrio, dettando un trend che tutt'ora vede alcuni piloti della classe regina imitarlo.
Due anni dopo, grazie ad una lunga riabilitazione propiziata dall'abnegazione e dalla carica positiva del Dottor Costa, torna a correre mettendosi in tasca cinque Mondiali uno via l'altro.
E non smette di vincere Mick, fino al 1999 quando in un altro incidente - a Jerez - la sua Honda lo butta a terra a 180 chilometri orari, ponendo fine alla sua carriera in sella e andando a infierire nuovamente sulla povera gamba già martoriata ad Assen. Diventa così un consulente di mamma Honda, divisione HRC. A tutt'oggi è facile incontrarlo in circuito, in pit-lane o accanto a qualche giovane pilota cui dispensare preziosi consigli; e allora tanti auguri Mr. Doohan, Re della 500 e della guida asimettrica.