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Carlos Sainz batte Leclerc anche con i ladri. Gli rubano l’orologio ma…

  • di Riccardo Canaletti Riccardo Canaletti

4 settembre 2023

Carlos Sainz batte Leclerc anche con i ladri. Gli rubano l’orologio ma…
Rubano l’orologio da 300mila euro a Sainz a Milano ma i ladri non si aspettavano che il pilota li rincorresse. Finito il GP a Monza con un terzo posto e il podio soffiato al compagno di squadra Charles Leclerc, il parallelismo con il furto del Richard Mille del campione monegasco di un anno fa viene naturale. Stavolta Sainz ha fregato l'amico anche fuori dalla pista

di Riccardo Canaletti Riccardo Canaletti

È successo a Charles Leclerc, ora anche a Carlos Sainz. I compagni di squadra, ferraristi senza bisogno di presentazioni, hanno vissuto un episodio simile. Il primo a Napoli, il secondo per par condicio geografica, a Milano. La vittima? L’orologio extralusso al polso. Un Richard Mille sia per il belloccio del Cavallino che per il compagno spagnolo. Il primo, dicevano, da 2milioni (personalizzato), il secondo da 300mila euro. Insomma, stesso nome e stesso destino. Due Carlo fregati, rispettivamente, da una banda di quattro napoletani e da tre ragazzi marocchini di diciotto, diciannove e venti anni. Ma il finale è diverso. Finisce il GP di Monza arrivano i primi commenti. Sainz terzo, Leclerc quarto. Una bella lotta. A dirlo è Leclerc stesso, che si dice “divertito” dalla sfida con l’amico. Pensa quanto si sarà divertito Sainz, che quella sfida l’ha vinta. E il parallelismo è d’obbligo anche in questo caso. Una suggestione, niente di più, ma forse ci dice qualcosa anche sul temperamento dei due campioni.

Il Richard Miller di Carlos Sainz
Il Richard Mille di Carlos Sainz

Sainz stava uscendo dal suo albergo, l’Hotel Armani in viale Manzoni. Sono le 20.30, ora di cena. Non fa in tempo a scendere in strada che tre ragazzi si avvicinano e gli strappano di dosso l’orologio da 300mila euro, un Alexander Zverer. I rapinatori si dirigono verso via Napoleone ma Sainz scende dall’auto del manager e inizia a correre fino a raggiungerli. Mentre Leclerc ha atteso coscienziosamente l’arrivo delle forze dell’ordine, il pilota spagnolo ha preferito braccare i tre ragazzi fin quando, con l’aiuto di alcuni passanti, è riuscito a fermarli, il primo in via Pietro Verri, il secondo (grazie proprio al manager) in via della Spiga e poco dopo anche in terzo. Il modello da 32 grammi di Sainz è tornato al suo polso e nonostante la sudata “giustizia”, almeno dal canto suo, è stata fatta. Infatti i tre son stati scortati, con una denuncia per furto. E così, mentre Leclerc ha dovuto attendere un anno per vedere i ladri in arresto, Sainz non si è dovuto separare per molto dal suo orologio. Insomma, anche fuori dalla pista lo spagnolo è arrivato prima del monegasco.

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