image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • Sport
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Calcio
  • Volley
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • Sport
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • calcio
  • Volley
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Cover Story
  • Topic
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Sport

Casey Stoner e Valentino Rossi nella stessa squadra? Sì, sarebbe potuto succedere: il retroscena dell’australiano

  • di Cosimo Curatola Cosimo Curatola

18 dicembre 2023

Casey Stoner e Valentino Rossi nella stessa squadra? Sì, sarebbe potuto succedere: il retroscena dell’australiano
Casey Stoner resta, ad oggi, uno dei talenti più puri e bizzarri nella storia del motociclismo: tutto intuito, nessuna intenzione di stare alle regole del paddock e, soprattutto, mai una vera e propria avvisaglia del fatto che potesse cambiare per sempre lo sport. E lui, Stoner, questo se lo ricorda bene

di Cosimo Curatola Cosimo Curatola

La carriera di Casey Stoner è stata decisamente atipica. Pochi, come lui, sono passati dall’essere la barzelletta del paddock, perché questo è stato per molti, a vincere tutto, farlo in fretta e con una superiorità a tratti imbarazzante. Casey arrivò in MotoGP che non aveva neanche un telefono - glielo regalò Lucio Cecchinello -  e se ne andò come una irripetibile leggenda. Livio Suppo racconta ancora che nelle giornate buone usciva in pista senza controllo di trazione, ma non solo: si credeva che la Ducati avesse un controllo anti impennata, invece era lui a fare tutto il lavoro col polso e lo stivale. Stoner non è arrivato alla MotoGP come ha fatto oggi Pedro Acosta, ovvero da fenomeno conclamato, è spuntato in mezzo alla classifica un po’ alla Fabio Quartararo, perché a credere in lui trovò solo un team clienti che oltretutto fece una grossa scommessa dandogli una moto.

Questo periodo lo racconta lo stesso Stoner in una bella intervista a TNT Sports, svelando anche un retroscena piuttosto interessante sul mercato piloti dell’epoca: “Yamaha mi ha chiuso le sue porte per due volte: prima per 2005 e 2006, perché avrei dovuto debuttare col team satellite e l'anno successivo passare in quello ufficiale. Invece niente, mi stavano usando come diversivo per convincere qualcun altro a firmare per meno”, le parole dell’australiano. “Più avanti mi hanno offerto un altro contratto per 2006 e 2007, ma anche in quel caso ad un certo le cose si sono arenate e mi sono ritrovato con il nulla. Eravamo perduti, non avevamo una moto. A quel punto Ducati si è avvicinata a noi”.

Visualizza questo post su Instagram

Un post condiviso da Australian MotoGP (@ausmotogp)

Inutile dire che in quegli anni a dettare legge con la Yamaha c’era Valentino Rossi: pensare a come sarebbero andate le cose se Stoner avesse davvero firmato per guidare una M1, trovandosi a dividere il box con il rivale più importante della sua storia è quantomeno suggestivo. Ad ogni modo, Casey racconta anche che il rifiuto di Yamaha lo ha aiutato molto a dare il meglio con la Desmosedici: “A dire la verità Yamaha mi ha dato tanta motivazione: tutto quello che volevo fare, all’inizio dell’anno, era salire qualche volta sul podio e fagli pentire di non avermi scelto”.

Non che le cose in Ducati siano andate molto diversamente. È sempre l’australiano a raccontare che a Borgo Panigale nessuno gli srotolò davanti il tappeto rosso: “Sapevamo di essere solo un sostituto perché hanno provato a prendere Marco Melandri, ma lui è arrivato solo nel 2008, ero un pilota sostitutivo. Non avevano nessuna intenzione di tenermi, possono fingere che tra noi sia stato qualcosa di grande e bello ma io ero letteralmente solo un pilota di rimpiazzo! Sì, ero solo un sostituto per loro e Marco stava arrivando nella squadra italiana dei suoi sogni. Poi però ho vinto il campionato”.

More

Marco Bezzecchi: “Diobò, una replica mia”. L’arte di meravigliarsi e tutto quello che c’è da dire (anche su Marc Marquez)

di Emanuele Pieroni Emanuele Pieroni

MotoGP

Marco Bezzecchi: “Diobò, una replica mia”. L’arte di meravigliarsi e tutto quello che c’è da dire (anche su Marc Marquez)

A Yamaha manca solo Valentino Rossi: tra concessioni, gli (ex) uomini Ducati appena presi e la suggestione Brivio…

di Cosimo Curatola Cosimo Curatola

MotoGP

A Yamaha manca solo Valentino Rossi: tra concessioni, gli (ex) uomini Ducati appena presi e la suggestione Brivio…

Gigi Dall’Igna a MOW: “I dati dicono che Marc Marquez può migliorare”. E sulle (non) concessioni: “Un po' ci godo"

di Emanuele Pieroni Emanuele Pieroni

MotoGP

Gigi Dall’Igna a MOW: “I dati dicono che Marc Marquez può migliorare”. E sulle (non) concessioni: “Un po' ci godo"

Tag

  • MotoGP

Top Stories

  • Il botto, il cuore enorme di Bulega, Toprak che saluta la SBK da Campione del Mondo? No, ricorderemo un frame che asfalta l’idiozia di questa domenica a Jerez

    di Emanuele Pieroni

    Il botto, il cuore enorme di Bulega, Toprak che saluta la SBK da Campione del Mondo? No, ricorderemo un frame che asfalta l’idiozia di questa domenica a Jerez
  • No, Davide Tardozzi non ha ragione sulla vittoria di Bagnaia. A Mandalika però parte un nuovo mondiale e Pecco rischia sia il posto che la gloria

    di Cosimo Curatola

    No, Davide Tardozzi non ha ragione sulla vittoria di Bagnaia. A Mandalika però parte un nuovo mondiale e Pecco rischia sia il posto che la gloria
  • La Juve è un disastro, per i tifosi. Ma hanno ragione? E perché oltre che di Koopmeiners (e Tudor) non si parla di Cambiaso?

    di Matteo Cassol

    La Juve è un disastro, per i tifosi. Ma hanno ragione? E perché oltre che di Koopmeiners (e Tudor) non si parla di Cambiaso?
  • Pecco Bagnaia ha provato o no la GP24 di Franco Morbidelli? Forse la vera domanda è se ancora è tutto ok tra Ducati e VR46

    di Emanuele Pieroni

    Pecco Bagnaia ha provato o no la GP24 di Franco Morbidelli? Forse la vera domanda è se ancora è tutto ok tra Ducati e VR46
  • Le parole di Davide Tardozzi su Pecco Bagnaia? Doverose, perché il vero problema di Ducati può essere Marc Marquez

    di Emanuele Pieroni

    Le parole di Davide Tardozzi su Pecco Bagnaia? Doverose, perché il vero problema di Ducati può essere Marc Marquez
  • Mandalika, la protesta silenziosa dei giornalisti MotoGP e Pecco Bagnaia su Ducati: “Mi sono sentito Robert Plant. Ho guidato la moto di Franco? Non confermo”

    di Cosimo Curatola

    Mandalika, la protesta silenziosa dei giornalisti MotoGP e Pecco Bagnaia su Ducati: “Mi sono sentito Robert Plant. Ho guidato la moto di Franco? Non confermo”

di Cosimo Curatola Cosimo Curatola

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore [email protected]

Next

Marco Bezzecchi: “Diobò, una replica mia”. L’arte di meravigliarsi e tutto quello che c’è da dire (anche su Marc Marquez)

di Emanuele Pieroni

Marco Bezzecchi: “Diobò, una replica mia”. L’arte di meravigliarsi e tutto quello che c’è da dire (anche su Marc Marquez)
Next Next

Marco Bezzecchi: “Diobò, una replica mia”. L’arte di meravigliarsi...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy