Forse Yamaha lo sta facendo in silenzio. Eppure, se lo sguardo di Fabio Quartararo a Valencia era disteso e sereno ancor prima dei test del martedì, un motivo c’era: dal Giappone hanno deciso di spingere. Così a fine anno è arrivato Marco Nicotra, numero due dell’aerodinamica in Ducati che guiderà lo sviluppo di questa area per la M1, mentre secondo un’indiscrezione a firma di Paolo Ianieri per La Gazzetta dello Sport la stessa cosa sarebbe successa con Massimo Bartolini, che sulla Desmosedici era 'Responsabile della Performance' e andrà a ricoprire un ruolo analogo in Yamaha.
La campagna acquisti al mercato Ducati non è una novità, negli ultimi anni sono stati in molti (a partire da KTM) a portarsi in casa figure dall’alto profilo tecnico cresciute all’interno dell’azienda bolognese, la quale non può che stare al gioco, continuare a formare professionisti e, quando si tratta di figure chiave, pareggiare l’offerta di altri costruttori, cosa che comunque non sempre viene fatta.
Così Fabio Quartararo torna a sorridere, anche considerando che un altro obiettivo della campagna acquisti Yamaha può essere Davide Brivio, fresco di divorzio con Alpine in Formula 1. Davide ha già guidato la squadra giapponese dal 2002 al 2010, vincendo quattro titoli mondiali con Valentino Rossi (2004, 2005, 2008 e 2009) e uno con Jorge Lorenzo (2010). Ne ha poi portato a casa un altro, clamoroso, alla guida della Suzuki con Joan Mir nel 2020. Brivio, eventualmente, andrebbe a sostituire o affiancare Lin Jarvis, numero uno di Yamaha Racing che il prossimo marzo compirà 66 anni.
In tutto questo, Yamaha rientrerà (almeno per la prima parte dell’anno) nella fascia di costruttori più agevolati dalle concessioni, al punto che oltre ad avere un numero indefinito di test a disposizione potrà portare in gara evoluzioni motoristiche, in modo da poter lavorare liberamente sul propulsore e crescere più in fretta rispetto allo scorso anno.
Il primo obiettivo della casa sarà quello di riprendersi un team satellite, fondamentale per lo sviluppo, che manca da quando Razlan Razali ha deciso di trasferirsi in Aprilia nel 2022. In questo senso l’operazione più quotata sarebbe quella del VR46 Racing Team, il quale attraverso non ha mai fatto mistero di avere un grosso legame con il marchio giapponese salvo precisare - lo ha fatto più volte Valentino Rossi - che la priorità assoluta per il team è avere moto in grado di giocarsi il podio.
La sensazione è che questo sarà l’inverno dei giapponesi, che potrebbero tornare in lotta per il titolo nel giro di un paio di stagioni al massimo. La vittoria, comunque, è lecito aspettarsela sia da Yamaha che da Honda nel 2024, anche se a giudicare dagli ultimi movimenti di mercato quest'ultima sembra più in difficoltà.