L’addio di Marc Marquez alla Honda ha scatenato un violento terremoto all’interno del Team Repsol. Cambi all’interno della squadra come al vertice, dal possibile addio di Tetsuhiro Kuwata, direttore di HRC, fino a quello di Alberto Puig, che con Davide Brivio di nuovo a disposizione potrebbe perdere il posto che ricopre dal 2018.
Poi, come anticipato negli scorsi mesi, anche Red Bull ha deciso di lasciare la squadra giapponese con un anno di anticipo vista l’assenza di Marquez. A darne l’ufficialità è il portale Speedweek, anch’esso di proprietà Red Bull. Il colosso austriaco continuerà a fare da sponsor personale di entrambi i fratelli Marquez, ma non al Team Gresini: l’appoggio economico passerà al Team GasGas, che porterà il toro sulle carene esattamente come aveva fatto nel 2020.
Una scelta, questa, che a ben vedere non dipende esclusivamente dalla perdita di Marc Marquez: nel 2024 GasGas rischia di essere uno dei team privati (o quasi) di riferimento sulla griglia della MotoGP. Le GasGas RC16 di Hervé Poncharal monteranno la stessa componentistica che si trova sulle KTM di Miller e Binder, a partire dal tanto chiacchierato telaio in carbonio, dunque tecnicamente è lecito aspettarsi un passo in avanti. Poi ci sono i piloti, a partire da Augusto Fernández che nel suo anno d’esordio ha dimostrato un grandissimo margine di crescita, il quale dividerà il box con il rookie Pedro Acosta. Il due volte campione del mondo, 19 anni appena, ha già impressionato nei test di València e ci sono buone possibilità che il prossimo anno il mondo delle corse gli riservi attenzioni particolari.
D'altronde il Gruppo Pierer Mobility (in MotoGP con KTM e GasGas) è arrivato per vincere e di questo non ha mai fatto mistero: nel paddock l’hospitality più impressionante è la loro, i budget messi a disposizione dalla casa madre sono importanti e anche tecnicamente è stato fatto un gran lavoro per portare a Mattighoffen alcuni dei tecnici più capaci del motomondiale, oltre quello che probabilmente è il tester più veloce della categoria. Fosse dipeso da loro poi, di moto in pista ne vedremmo sei. Resta il fatto che nel 2024 Il il Gruppo Pierer avrà un (piccolo) aiuto dalle concessioni, più fame, più soldi e almeno un fenomeno su cui scommettere.