La Formula 1 riparte da Spa e in attesa di un Gran Premio del Belgio già decisivo nella corsa al titolo, il Corriere della Sera ha intervistato Charles Leclerc che è carichissimo per la seconda parte della stagione. "Non c’è giorno in cui non pensi a diventare campione del mondo con la Ferrari".
Il circus riparte dal mitico circuito delle Ardenne in cui tre anni fa il monegasco centrò la sua prima vittoria: "Sono cambiato tantissimo da allora. Più come pilota che come uomo. Sono più esperto: ricordo che temevo quella gara perché sapevo di non essere bravo nella gestione delle gomme, ora è diventato uno dei miei punti di forza".
La domanda successiva è diretta: "Dica la verità, ci crede ancora in questo Mondiale?". La risposta anche: "Assolutamente sì. Fino alla fine. La mia mentalità non è cambiata, dare sempre tutto. Ci credo perché abbiamo una macchina capace di vincere ovunque, sta a noi ottenere il massimo".
Quest'anno la Ferrari è rinata ma finora non è andato tutto per il verso giusto: "Il momento peggiore? Montecarlo. È dura accettare di partire in pole e di finire quarto. Ci metto anche il mio errore in Francia. Dove deve migliorare? Sui dettagli, per essere ancora più completo".
Inevitabile la domanda sulle strategie di Maranello: "Non mi va di puntare il dito su una singola cosa. Dobbiamo crescere, esaminare le cose che non vanno e superarle. Mattia Binotto è un capo molto tranquillo, nei momenti più difficili la sua freddezza di mente è di grande aiuto".
Chiosa su Verstappen: "Mi piace affrontare Max, abbiamo un livello simile di aggressività. Ci divertiamo, con rispetto. Non dico che l’anno scorso non ci fosse rispetto fra Max e Lewis, però mi sembrava un duello diverso rispetto al nostro. Ma se dovessimo arrivare alla fine del campionato molto vicini come punti, la situazione sarebbe molto più tesa di adesso. Mancano nove gare alla fine. Andiamo a vincerle tutte".