Sono state settimane di notizie e smentite, ipotesi e controversie. Settimane dominate dal caos mediatico che ha catalizzato l’attenzione del mondo della Formula 1 intorno alla figura dello storico team principal di Red Bull Chris Horner. Il numero uno della scuderia inglese è stato accusato di “comportamenti inappropriati sul luogo di lavoro” nei confronti di una dipendente, che secondo quanto riportato dal sito olandese De Telegraf sarebbero stati di natura sessuale (con Horner accusato di aver mandato messaggi e fotografie hard alla dipendente in questione). Queste accuse si sono trasformate in una indagine interna portata avanti da avvocati esterni a Red Bull chiamati a indagare sul caso, raccogliere prove e testimonianze e consegnare l’intera documentazione alla dirigenza della società.
Horner si è presentato, come da tradizione, ai test in Bahrain della scorsa settimana per assistere la squadra prima del via della stagione. Da subito però è stata chiara la situazione più che complicata del team principal che non ha risposto alle domande sulle accuse e sull’indagine. Indagine che si è conclusa nella giornata di lunedì come riportato da Sky Sports UK e, come preventivato dalla stessa scuderia, il responso è arrivato prima dell’inizio del primo weekend di gara dell’anno: nella giornata di mercoledì, dal paddock del Bahrain, è arrivato il comunicato stampa tanto atteso con la decisione finale da parte di Red Bull dopo la conclusione delle indagini. Chris Horner resterà al suo posto: nessun licenziamento per il team principal, che inizierà come da tradizione la stagione di Formula 1 al fianco della squadra campione del mondo.
Dal comunicato pubblicato da Red Bull si legge: "L’indagine indipendente sulle accuse mosse contro il signor Horner è completa e la Red Bull può confermare che la denuncia è stata respinta. Il denunciante ha diritto di ricorso. La Red Bull è fiduciosa che l’indagine sia stata giusta, rigorosa e imparziale. Il rapporto dell’indagine è confidenziale e contiene le informazioni private delle parti e dei terzi che hanno collaborato alle indagini, pertanto non commenteremo ulteriormente per rispetto di tutti gli interessati. Red Bull continuerà a impegnarsi per soddisfare i più alti standard sul posto di lavoro”
Nel paddock del Bahrain, dove ci troviamo per seguire il primo weekend di gara dell’anno, il clima in casa Red Bull è apparso oggi completamente diverso rispetto a quello raccontato nelle ultime settimane, con la squadra che dopo la decisione può dedicarsi alla stagione alle porte, libera da un peso mediatico che ha scovolto le dinamiche di questa prima parte del 2024. Domani attese le parole del team principal e del consulente Helmut Marko, chiamati a dare spiegazioni più approfondite sulla spinosa questione.