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Ci sono un italiano, uno spagnolo e un giapponese! Ma niente barzelletta, perché questi non scherzano affatto...

  • di Emanuele Pieroni Emanuele Pieroni

8 marzo 2023

Ci sono un italiano, uno spagnolo e un giapponese! Ma niente barzelletta, perché questi non scherzano affatto...
Lucio Cecchinello ha presentato il suo team, rinnovando la sua piena fiducia in Honda per la fornitura delle moto e promettendo: “torneremo presto sui nostri livelli”. I piloti? Takaaki Nakagami, che probabilmente dovrà giocarsi il tutto per tutto, e Alex Rins, che ha già nel mirino l’ex compagno Joan Mir

di Emanuele Pieroni Emanuele Pieroni

Un filmato divertente, con tanto di look Anni ‘’50, e contenuti, invece, decisamente seri. Lucio Cecchinello non ha rinunciato all’estro italiano per caratterizzare la presentazione del suo Team in vista dell’inizio della MotoGP 2023. “Vogliamo tornare – ha detto l’ex pilota e oggi manager – ai livelli di sempre. E’ vero che ultimamente abbiamo sofferto un po’, ma sono sicuro che in questo 2023 torneremo a toglierci importanti soddisfazioni. Il rapporto con Honda è ottimo e siamo quasi una cosa sola con la squadra ufficiale, in Giappone si sta lavorando per migliorare ancora la moto e il resto dovremo farlo noi a cominciare da Portimao”.

Come? Mettendo in pista tutta l’esperienza maturata in tanti anni di MotoGP e, soprattutto, riuscendo a creare quell’ambiente che è necessario a ogni pilota per poter dare il massimo e magari anche qualcosina in più. Con l’obiettivo di salire stabilmente sul podio, magari vincendo anche qualche GP e riprendendosi il titolo di miglior team clienti del mondiale. Servirà, però, che Takaaki Nakagami ritrovi costanza e fiducia e servirà, ancora di più, che Alex Rins riesca a adattarsi subito al più nervoso motore a V dopo tanti anni in sella alla Suzuki.

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Un post condiviso da Taka Nakagami 中上貴晶 (@takanakagami)

“Il mio obiettivo principale per il 2023 è essere competitivo –ha detto il pilota giapponese, consapevole che per lui il 2023 sarà un anno da dentro o fuori - Ci sarà un nuovo format, con gare sprint, quindi avremo 42 gare e sarà difficile. Ma voglio essere competitivo e, si spera, raggiungere il successo durante tutto l'anno. Mi sento preparato e spero di fare una buona prestazione quest'anno, perché la MotoGP è il mio sogno da quando ero piccolo. Quando avevo 9 anni ho avuto l'opportunità di andare al GP del Giappone e lì ho incontrato Daijiro Kato, che mi ha regalato i suoi stivali: ho capito in quel momento che un giorno avrei voluto essere come lui. Anche adesso è il mio più grande idolo e voglio onorarlo portando a casa risultati. Posso farlo, anche perché sono in una squadra fantastica, molto professionale, siamo molto vicini e questo mi aiuta molto”.

Un sogno che per il suo compagno di squadra, Alex Rins, è ancora più grande: “Io voglio diventare campione del mondo – ha detto lo spagnolo - Lavoro molto e combatto molto per questo. Per essere campione del mondo devi lavorare sodo, stare con dei bravi professionisti, lottare, devi avere tutto sotto controllo sul lavoro e con la tua famiglia. Il mio punto di forza come pilota è da sempre la perseveranza. Questa sarà la mia settima stagione in MotoGP e ogni anno imparo qualcosa di nuovo. Certo, in questi anni ho imparato molto a lavorare sotto pressione, con molta velocità in pista. Soprattutto l'anno scorso ho fatto un grande passo avanti nella mia mentalità per poter gestire diverse situazioni". Compresa quella di ritrovarsi su una moto nuova, sicuramente più nervosa rispetto alla Suzuki a cui era abituato, e con un ex compagno di squadra che ha seguito la stessa rotta, ma passando per la porta del team ufficiale.

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  • Alex Rins
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