C’è uno spezzone del documentario di Marc Marquez in cui il fenomeno di Cervera, mostrando il suo braccio martoriato, racconta di aver detto a quelli della Honda: “Lo vedete questo? Io ho fatto questo per vincere e voi dovrete fare altrettanto”. Che non significa che quelli di Honda dovranno finire in sala operatoria, ma che dovranno dimostrarsi disposti a soffrire almeno quanto ha sofferto il loro pilota. Con un solo obiettivo: vincere ancora e subito!
Un concetto, questo, che Marc Marquez ha ribadito anche in una recente intervista, ammettendo, di fatto, che il suo è un vero e proprio ultimatum: “Ho spinto moltissimo Honda in pubblico, ma in privato ho fatto ancora peggio – ha detto il 93 – Io credo che tutta questa sofferenza finirà per essere compensata da un buon risultato, ma tutto quello che ho vissuto vale già la pena di essere vissuto perché sono maturato in modo diverso. Lo faccio per vincere ancora”. E deve farlo anche la Honda, anche perché la RC213V portata in Malesia è ancora troppo distante in termini di prestazioni dalle Ducati e anche dalle Aprilia. Marquez, però, non intende aspettare ancora.
“Sto lavorando –ha aggiunto - e mi alleno con la mentalità di lottare per un Mondiale: il mio obiettivo è vincerlo quest'anno. Poi vedremo se si può fare. Frustrazione? Per ora no, se non puoi, non puoi”. Un modo per dire che adesso tocca alla casa giapponese e ai suoi tecnici, perché il fisico, almeno dai feedback che Marquez ha avuto in allenamento, sta rispondendo molto bene. “C'è stato un cambiamento nella struttura della Honda – ha aggiunto - c'è un nuovo direttore tecnico e sono state testate tante cose. Non si fa per il pilota, ma per il progetto, con Honda vogliamo la stessa cosa e sono certo che metteranno a punto una moto competitiva per tornare subito ai livelli di sempre. Più opportunità ti offre la moto e più te ne offre anche il fisico, ecco perché gli sforzi dobbiamo farli insieme”.
Bisognerà capire, ora, se gli sforzi fatti in queste ultime settimane saranno sufficienti per colmare il gap con le moto dei costruttori italiani. Se le premesse sono quelle di Sepang, infatti, la strada per Marc Marquez e la Honda sarà tutta in salita, anche se nel paddock c’è chi è pronto a scommettere che il fenomeno di Cervera e HRC possono essersi nascosti in Malesia, senza mostrare il loro vero potenziale.