Qualche mese fa aveva anticipato una trattativa (che sembra esserci davvero) tra la Yamaha e Valentino Rossi e, adesso, ha buttato là l’ipotesi di un clamoroso ripensamento. Stiamo parlando di Jorge Viegas, presidente della FIM, che in una recente intervista su Motorcyclenews ha spiegato che Suzuki potrebbe tornare con più velocità di quella usata per andarsene.
Una ipotesi concreta, una sensazione? Difficile da dire, ma le parole di Viegas non possono essere sottovalutate, visto che comunque si tratta di un personaggio di primissimo livello e, soprattutto, visto che in passato – come già detto – le sue uscite che sembravano follia si sono rivelate vere. “Non credo che dovremmo avere otto Ducati sulla griglia – ha detto il grande capo del motociclismo - la Yamaha dovrebbe averne quattro e la Ducati dovrebbe averne sei. Mi dispiace molto che Suzuki se ne sia andata. Quando ho parlato con loro, hanno spiegato la loro decisione e la necessità di tagliare i costi, e lo capisco, ma è difficile da accettare come appassionati. Ma hanno detto che vorrebbero tornare”.
Insomma, per Viegas la scelta di Suzuki è solo momentanea, con il costruttore giapponese che potrebbe decidere – non appena i conti si saranno sistemati un attimo e la crisi darà qualche segnale di ripresa – rimettere mano a tutta la struttura racing per tornare tra cordoli e asfalto. L’investimento per la MotoGP, però, è faraonico e oggettivamente “il giorno annunciato da Viegas” non appare vicinissimo. A meno che Suzuki non si trovi a fare i conti con una dinamica peggiorativa, ossia la scoperta che la decisione di lasciare le corse si riveli dannosa per il mercato. Soprattutto nei Paesi asiatici dove l’indotto è elevatissimo e gli appassionati crescono di anno in anno. Non avere la vetrina delle corse potrebbe, a quel punto, rivelarsi uno svantaggio invece che un immediato risparmio.
E’ in qualche modo quello che sperano in FIM e in Dorna, anche perché alternative per avere presto un altro marchio in MotoGP sembrano non essercene nonostante la sicurezza ostentata da Carmelo Ezpeleta. “Non andremo avanti con cinque costruttori così a lungo e abbiamo già richieste per nuovi ingressi” – ha detto il CEO di Dorna. Kawasaki, però, ha già fatto sapere di non essere interessata e altre grandi fabbriche, a meno che non si guardi alla Cina, non ce ne sono. Ci sono, invece, investitori che sarebbero pronti a occupare lo spazio lasciato vuoto da Suzuki con un nuovo team privato, Leopard su tutti, ma questa ipotesi non piace proprio a Ezpeleta.