Queste le parole di Charles Leclerc dopo il ritiro forzato durante la gara, nella totale consapevolezza che le Red Bull erano due rivali irraggiungibili per la Ferrari: "Loro hanno trovato qualche cosa. In alcuni tratti il divario, a livello di passo, era di circa un secondo al giro". Una differenza che non lascia spazio a equivoci. Viene quindi da chiedersi cosa possa aver trovato durante questi mesi la Red Bull? Quale segreto si nasconde nelle sue monoposto? Dall’esterno si è notato un bilanciamento decisamente perfetto, e una sensibilità alla variazione del peso di carburante. Questo significa che la reattività, insieme al ridotto degrado degli pneumatici, vanno a rappresentare un fattore competitivo decisivo. La RB19 ha una perfetta combinazione tra la dinamica del veicolo e il concetto aerodinamico, caratteristiche che la rendono perfetta in qualsiasi condizione. La RB19 in pista non ha mostrato nessuna variazione a livello dinamico, indipendentemente dal serbatoio pieno o vuoto: senza nessuna influenza.
Com’è possibile? Grazie alla sospensione anteriore, con un'elevata inclinazione dei bracci del triangolo superiore. Caratteristica che permette di aumentare l’effetto anti affondamento dell’avantreno: gestendo in modo efficace la trazione al retrotreno. In un certo senso è come se la RB19 avesse sospensioni attive, quelle che poco più di trent’anni fa Newey aveva sviluppato. Leclerc ha subito centro, capendo su quale direzione la Ferrari si deve potenziare per poter competere con la Red Bull. Il nuovo campionato mondiale è appena iniziato, ora sta alla Rossa indirizzarsi sempre più verso la vittoria…