Valentino Rossi saluta il pubblico da un video proiettato sul ledwall di Cupra Garage, in Corso Como 1 a Milano: è la presentazione della sua squadra, lui indossa una camicia a quadri buona per fare del punk inglese. I giornalisti, gli sponsor e gli amici della VR46 sono tutti in piedi a guardare perché a nessuno importava di mettere delle seggioline col nome sopra. E così anche la presentazione del Mooney VR46 Racing Team racconta in un attimo la sostanza, ovvero di come un piccolo gruppo di persone riesca a spedire camion e proiettili su ruote in giro per il mondo partendo da un paesino dell’entroterra marchigiano. Non c’è palco ed è tutto in famiglia, vicino a chi guarda e senza formalità, ma di contorno non manca un ottimo catering.
A presentare il lancio ci sono DJ Vic, già presente lo scorso anno al Teatro Rossini di Pesaro, e Gianluca Gazzoli, entrambi piuttosto emozionati. Valentino (a distanza, perché impegnato nei test a Valencia) appare rilassato, si mostra su di una sedia da regista a dirigere il video promozionale: “Stop, questa è buona. Ma ne facciamo subito un’altra”, dice in uno stacco tra una ripresa e l’altra. Poi fa una pausa, butta lì due cose che ti fanno capire che è ancora Valentino Rossi e chiude con quella parola lì: “Motore!”. Lo dice ammiccando, con un gusto tutto suo. In un attimo, per la milionesima volta, capisci perché a sentire il suo nome la gente si accende, pronta a sacrificare un paio di falangi della mano destra per passarci una sera assieme: è veloce, spontaneo, naturale. Naturale come le foto ufficiali in cui la divisa della squadra non l’ha messa neanche per sbaglio, un po’ per rimarcare il fatto che la gestione del team non è roba sua (ma, su tutti, di Alessio Salucci e Pablo Nieto) e un po’ perché ormai è stanco delle formalità.
Poi in un attimo via il velo alle moto: sono nere, più di prima, senza il numero sul codone che è troppo lontano dalla MotoGP di oggi. C’è più giallo, più nero e anche più rabbia su queste Desmosedici, sorelle di quella moto che ha vinto il mondiale lo scorso anno. Il Mooney VR46 Racing Team era un progetto all’esordio, adesso parte per attaccare. Luca Marini e Marco Bezzecchi hanno qualche certezza in più, non lo dicono ma puntano al massimo risultato. E, all’evento, si presentano in tuta col casco sotto braccio, disponibili e contenti di aver avuto, per una volta, tutto il tempo necessario per riposarsi.
Uccio, Vale e Pablo al microfono
“Sono molto di parte, gli ho visti crescere e li conosco da quando sono bambini", racconta Alessio 'Uccio' Salucci, Team Director della squadra. "Conosco il loro valore e quest’anno ci aspettiamo di fare un bel campionato. Poi da noi il livello è sempre molto alto: abbiamo fatto delle analisi in Malesia e io e Pablo (Nieto, ndr.) abbiamo capito che ci sono 15 potenziali vincitori della gara. Ma non lo diciamo a caso, c’è stata un’analisi dietro. Poi la gara la vince uno solo, ma quello che dico sempre è che l’importante è essere protagonisti. Magari con un po’ di fortuna ce la fai, quello che conta però è essere lì. Il pacchetto 2022 di Ducati è molto competitivo e ringrazio anche loro che ci hanno dato un sacco di supporto, vediamo. Dite che c'è un clima leggero? la VR è anche questo. Facciamo il lavoro che abbiamo sempre voluto fare da piccoli, quindi siamo fortunati. Lavoriamo con serietà ma divertiamoci, senza dimenticare la nostra fortuna. Poi oh, se si vince anche meglio. Anzi, è abbastanza fondamentale”.
Con Uccio, finita la presentazione, siamo riusciti anche a scambiare due parole in privato per avere una risposta su tutte: come stanno prendendo, a Tavullia, le lusinghe di Lin Jarvis? Lui non si è nascosto. Così come non ha lasciato nulla al caso Pablo Nieto, anche lui confermato Team Manager, lasciando intendere che avere Pecco Bagnaia nell'Academy - con cui Pablo ha vinto il titolo Moto2 - sarà un aiuto in più per la squadra: “Sappiamo che moto ha fatto Ducati l’anno scorso", ha esordito. "Pecco ci ha vinto il mondiale e avremo anche molte informazioni da lui, che è uno dei nostri e questo è molto positivo per tutti i nostri ragazzi. Avremo qualche piccolo vantaggio nelle prime gare perché conosciamo già la moto e sarà importantissimo sfruttarla. Gli altri arriveranno? Sì, ma più tardi arrivano meglio è. Vedo sia Bez che Maro molto carichi, ci possiamo divertire”.
Per ultimo, dallo schermo, parla Valentino Rossi: “Mi aspetto molto dalla squadra in questo 2023. L’anno scorso è stato quello del debutto, la stagione è stata molto positiva perché tutta la squadra ha lavorato bene e siamo stati molto competitivi in moltissime gare, lottando per la top 5 e il podio. Abbiamo due piloti giovani e fortissimi, spero che con un anno di esperienza in più saremo ancora più forti. Mi aspetto moltissimo da Luca, che ha già fatto un grosso passo in avanti. Aveva il passo per stare davanti e purtroppo non è riuscito a salire sul podio, anche se lo ha meritato. Mi aspetto molto anche da Bez, che nella sua stagione d’esordio è stato forte, veloce, ha fatto un podio ad Assen e un’ottima stagione. Penso che quest’anno sarà più forte, dobbiamo provare a lottare per podi e vittorie”.
Finito l'evento e recuperata una tazza in omaggio troviamo nella casella di posta il comunicato stampa spedito da Laura Beretta, press officer della VR46. L'oggetto della mail parla chiaro, c'è scritto "La stagione X". Questo perché VR46 è nel motomondiale da 10 anni, più precisamente da quando si impegnò con Sky nella Moto3. Oggi che è tutto diverso ad essere rimasta invariata è la ricerca di un nuovo limite, un obiettivo diverso: questo X è una vittoria in MotoGP. E a giudicare dalle premesse ci sono buone probabilità che seguiranno aggiornamenti.