Alessio Salucci, Uccio, arriva al Cupra Garage di Corso Como a Milano con la divisa della squadra e un sorriso largo. È contento, il posto gli piace, anche perché la presentazione del Mooney VR46 Racing Team sembra una festa tra amici come la voleva, lui una cosa leggera e piuttosto informale senza posti a sedere né grossi proclami. Uccio è costantemente sommerso da amici e vecchie conoscenze che passano per un saluto, ha una parola buona per tutti e diventa difficile immaginarlo arrabbiato. Quando lo fermiamo per fare due chiacchiere lui risponde veloce, scherzando: “Volentieri, ma come location per le interviste ho scelto questa”, dice appoggiato ad un tavolino fuori dal locale stipato di gente. "Anche se al piano di sotto vi hanno organizzato tutto alla perfezione io qui sto bene: c’è il sole, un po’ d’aria, un bicchiere di vino…”.
Il 2022 per certi versi è stato anche un tuo esordio, quantomeno come Team Director MotoGP. Come è andata?
“A livello emotivo non è stato facile, perché comunque è stato il primo anno senza Vale e non è stato semplice lavorare senza di lui. A livello professionale invece sono contento, è stato un bello step. Gestire il team MotoGP per me è un onore e devo dire grazie a Vale per l'opportunità nel 2022 e per avermi riconfermato nel 2023. Sono contento perché non era scontato, qui non andiamo a livello di amicizia, bisogna lavorare. Ora mi aspetto una bella stagione".
A proposito, lo scorso anno hai zittito i tuoi hater con i risultati: pole, podi e top 5 non sono cose che riescono per caso in MotoGP.
“Ma di quello non me ne è mai fregato niente. Chiaramente non è facile gestire tutte le persone, anche se è vero che mi sono fatto un po’ le ossa con il Team Sky di Moto3 e Moto2, quando ero un po’ diviso tra quel lavoro e l’impegno con Valentino. Non sono stato buttato nel team MotoGP senza preparazione, ma è stato bello e mi sono trovato bene in questo ruolo”.
Adesso vi manca soltanto la vittoria. Ve l'aspettate?
“Speriamo, noi chiaramente lavoriamo per far in modo che succeda, poi chiaramente sono tutti molto competitivi, abbiamo studiato i dati a Sepang e lì abbiamo capito che ci sarebbero stati almeno 15 piloti in grado di vincere la gara. Poi però, vince uno soltanto”.
C’è qualche gara in cui vi sentite un po’ più pronti, diciamo quasi favoriti?
“In Malesia siamo molto veloci, anche al Mugello e a Misano. A Portimaõ no invece, sarà difficile. Se ci vederete veloci lì saremo contenti, ma vorrà anche dire che i tre giorni di test che stiamo andando a fare ora ci hanno dato una mano.”.
Ultimamente si parla spessissimo del Team VR46 e di Yamaha, Lin Jarvis spinge forte per avervi come team satellite. Cosa gli rispondi?
“È un grandissimo onore sapere che Yamaha spinge per noi: ci fa un sacco di piacere, veramente. Però abbiamo un contratto con Ducati che finisce l’anno prossimo (compreso, ndr.) e andremo avanti con loro, in futuro chissà. Noi vogliamo delle moto competitive e con Ducati possiamo essere veloci. Poi se Yamaha farà delle moto in grado di andare forte vedremo, siamo aperti a tutto”.