Uno che quando era poco più che ragazzino aveva deciso di mettersi con Belen e ci è riuscito, che è stato paparazzato con questa e quella, che è stato chiacchierato con Diletta Leotta e che adesso sta insieme a Elodie può essere capace di arrivare ovunque. E’ una battuta, per altro rubata durante una chiacchierata sulle corse in moto, e che riguarda, manco a dirlo, Andrea Iannone. Esagerato, vistoso, ca**one al limite della sopportabilità, ma comunque sempre al traguardo. E il letto, sia inteso, non c’entra niente.
Ecco perché ieri, quando lo abbiamo visto in sella a una Ducati Panigale V4 al Marco Simoncelli World Circuit di Misano Adriatico, ci siamo convinti che Andrea Iannone da Vasto tornerà davvero. Lui lo dice da sempre, sin da quando, ormai tre anni fa, s’è ritrovato senza lavoro e senza futuro a causa di una bistecca contaminata. È così che l’ha raccontata e non vediamo perché non dovremmo credergli. In quella bistecca pare ci fosse una concentrazione significativa di drostanolone, una sostanza considerata dopante e che, quindi, gli è costata una squalifica. Gli anni senza correre in moto, per lui, sono diventati quattro. Adesso stanno per finire e lui continua a dire quello che ha detto sempre: “io sono un pilota, voglio fareil pilota, non ho alcun altro interesse dal correre in moto”. In verità di interessi ne ha parecchi, a cominciare dall’attività imprenditoriale, con locali aperti in Svizzera e nella sua Vasto, passando per i social, che cura come uno che di mestiere fa l’Influencer, e persino per la televisione, con la partecipazione a Ballando con le Stelle.
L’hanno pure invitato a un sacco di altri reality, ma ha sempre rifiutato perché – dice – non gli avrebbero permesso di continuare a seguire il suo programma di allenamento per quando sarebbe potuto tornare a correre in moto. Il 2024 è la data e Andrea Iannone ci sta provando. Carlo Pernat l’aveva anche detto: “Vedrete che Iannone tornerà, non so se in MotoGP o in Superbike, ma tornerà”. La tigna non gli manca e la sua vita – che Andrea Iannone ci sia simpatico o meno – lo dimostra. Da piccolo, con il sogno di correre in moto, ha coinvolto una famiglia che (in senso buono) s’è rivelata più matta di lui e un padre che, da benestante, ha rischiato di campare a pane e cipolle per i debiti contratti per far correre il figlio. Non andava d’accordo con nessuno, litigava con tutti e, alla fine, la famiglia Iannone ha fatto tutto da sola. Con Andrea che, però, la promessa l’ha mantenuta veramente, fino a essere l’unico in grado di giocarsela con Marc Marquez in Moto2 e fino a salire sulla Ducati ufficiale dopo essere passato per quella di Pramac.
Anche in Ducati litiga. Gli danno del prepotente. E arriva ai ferri corti pure con il suo compagno di squadra Andrea Dovizioso, che in quell’anno vince una gara, ma dopo di lui. Allora, in perfetto stile Iannone, mentre anche la sua fisionomia cambiava per vari passaggi dal chirurgo estetico, decide di accasarsi in Suzuki. E con la Suzuki arriva sul podio. Poi, ovviamente, litiga e per lui si aprono le porte di Aprilia. Fatica tanta, risultati zero, qualche arrabbiatura ma anche l’impressione di aver trovato l’ambiente giusto, fino alla doccia gelata della squalifica. Fino alle polemiche. Fino a finire inevitabilmente sulla croce perché quando non sei uno proprio simpaticissimo la gente ci gode pure delle tue disgrazie e magari non ti permette neanche di provare a spiegare. In Aprilia gli stanno vicino, se lo coccolano, lo difendono in tutti i modi e per tre anni di fila lo considerano uno di loro. Anzi, in Aprilia arrivano pure a pensare, adesso che hanno un team satellite in MotoGP e una prospettiva di rientro in grande stile in SBK, di dargli una sella. Iannone, dalla sua, ringrazia sempre ma non c’è intervista in cui non ribadisce che il suo grande amore è la Ducati. A Misano, nell’ultimo GP della Riviera di Rimini, si presenta anche in circuito e dove va? Nel muretto di Pramac, con quel Paolo Campinoti che di Iannone è stato sempre innamorato perso.
Tanto basta a far scattare la domanda dei giornalisti, con Campinoti che risponde: “Andrea sulla nostra moto? Mi piacerebbe!”. Basta per tradire Aprilia? Probabilmente no. O almeno non adesso. Anche se ieri Andrea Iannone su una Ducati c’è salito veramente. L’occasione gliel’ha data Michele Pirro, invitandolo a Misano a una giornata in pista con il suo Garage51. C’è un breve video che circola sui social e si vede proprio Iannone che, seguendo Pirro, piega la moto con un nervosismo e una violenza da finire per terra. Non ci finisce. E, anzi, in quell’immagine c’è tutta la rabbiosa promessa del pilota di Vasto. C’è un “tornerò” che suona quasi di minaccia. L’opportunità gliela darà Aprilia, proponendogli la moto con cui vorrà tornare in Superbike, oppure gliela darà Ducati, magari in MotoGP grazie a Paolo Campinoti? Questo è presto per dirlo. Per adesso c’è solo da accontentarsi di una risposta a quanti sostenevano che a 34 anni suonati Andrea Iannone non sarebbe tornato. È impossibile, dicevano. Impossibile? Non se ti chiami Andrea Iannone.