“The Night of Kick and Punch” è arrivata alla sua dodicesima edizione. Un’edizione speciale sia per gli organizzatori che per Elisabetta Canalis, protagonista indiscussa della serata alla Reggia di Venaria. La showgirl, da tre anni madrina dell’evento organizzato da Angelo Valente, campione puripremiato e suo allenatore personale, ha deciso di salire sul ring per il suo primo incontro ufficiale. E che incontro!
Elisabetta è arrivata sul red carpet con lo sguardo tranquillo e sereno, sorridendo a fotografi e ospiti. Appena superate le corde tuttavia il suo sguardo è cambiato profondamente, si è fatto serio e agguerrito più che mai. L’incontro per gli ospiti è stato un misto di stupore e adrenalina. Non tutti immaginavano che dietro (o dentro) all’ex velina si nascondesse una fighter forte e aggressiva.
Elisabetta non ha lasciato fiato alla sua avversaria e con calci volanti e pugni ben assestati Rachele Muratori non ha avuto vita facile. L’incontro è terminato con una vittoria ai punti della Canalis e con il pubblico in delirio (fotografi inclusi…).
Quello della Canalis però non è stato l’unico successo della serata. Come ci ha spiegato il presidente della Federazione Italiana Kickboxing Donato Milano, “questo evento è davvero una spinta importante per gli sport da combattimento, un’occasione stupenda, incredibile”. D’altra parte la percezione durante la serata di gala è che un evento di questo tipo, in un luogo meraviglioso come la Reggia di Venaria Reale, in Italia non si sia mai visto.
Anche Luigi Merillo, presidente di Superbia Management, importante realtà del mondo delle Mma (mixed martial arts, arti marziali miste) ci ha raccontato come un evento di questo tipo in Italia fosse atteso da anni.
Donato Milano ci ha parlato anche dell’impatto che personaggi dello spettacolo come Elisabetta Canalis possono avere su questo tipo di manifestazioni sportive: “Il risultato credo sia sotto gli occhi di tutti ed è tangibile. Basti vedere l’eco mediatica suscitata dall’evento. Rivolgo a Elisabetta Canalis il mio profondo inchino per essersi messa in gioco in maniera vera e sportiva, reale. È una combattente molto forte. Aver pensato che si sia trattato di marketing pubblicitario è ridicolo”.
Eventi sportivi capaci di unire le discipline di combattimento alle arti come la musica e la danza sono più rari da noi. In America per contro lo spettacolo viene prima di tutto, basti pensare all’Nba e al Super Bowl. Lo spettacolo e l’intrattenimento hanno sempre un ruolo centrale nel mercato americano e il valore aggiunto per lo sport è indiscusso.
Durante la serata abbiamo intercettato pure l’avvocato Michele Briamonte, presidente per il Consorzio delle Residenze Reali Sabaude. Gli abbiamo chiesto quali siano a suo parere le differenze maggiori tra il mercato italiano degli sport da combattimento e il mercato americano: “Un presidente all’altezza dei più grandi pensatori stranieri e statunitensi ce l’abbiamo ed è Donato Milano il cui lavoro alla Federkombat è encomiabile. Quello che se possiamo dire manca è ancora un’attrattività nei confronti degli investitori per i ritorni che questo sport può dare”.
Briamonte ci ha spiegato inoltre il legame reale tra la Reggia di Venaria ed eventi di questo tipo: “La Venaria Reale non è un palazzo qualunque, era un palazzo reale di caccia. Con l’amore dell’arte e della bellezza si insegnava l’ardimento, la tecnica venatoria e di combattimento”.
Parlando degli altri combattimenti, stati serrati e senza nessuno sconto. I due atleti italiani che lottavano per il titolo erano Luca Cecchetti e Luca Grusovin. Il primo per il titolo mondiale dei pesi gallo Wako-Pro, il secondo per il titolo europeo pesi piuma. Entrambi protagonisti di due match adrenalinici e potenti, vinti entrambi per ritiro dell’avversario.
Cecchetti ha affrontato il bielorusso Maksim Kazaku, un atleta smilzo ma duro come l’acciaio. Impressionante il calcio rotante al volo in pieno volto che Cecchetti gli ha rifilato, ma il bielorusso non ha fatto una piega e ha proseguito. Suo malgrado tuttavia non ha potuto niente contro Cecchetti, che nonostante una ferita alla tempia non ha mollato un secondo e ha raggiunto la vittoria.
Quanto a Grusovin, è una macchina da guerra, come hanno riferito i suoi amici venuti a vederlo. Impossibile non confermare. L’incontro è stato dominato dall’italiano fin dal primo round. Lo spagnolo Tito Macias sembrava faticare e i suoi colpi non riuscivano a essere determinanti. Alla fine del terzo round ha chiesto il ritiro per un problema alla caviglia e Grusovin si è preso il titolo, inchinandosi sportivamente all’avversario sconfitto. Da parte sua Macias è sceso dal ring con una caviglia gonfia come un pallone da calcio e visibilmente deluso dall’incontro.
Una serata di sport, cultura e spettacolo che non verrà sicuramente dimenticata dagli ospiti (protagonista anche un’altra showgirl, Federica Fontana) e dagli organizzatori. Un monito per gli imprenditori e i principali attori del settore: è questa, forse, la direzione che devono prendere gli sport da combattimento per uscire fuori da una nicchia ormai troppo stretta.