Marc Marquez l’aveva detto già tempo fa: “Se le moto andassero un pochino più piano, limitando l’aerodinamica, probabilmente sarebbe più facile sorpassare. Il pubblico non ha percezione della velocità e ridurla non toglierebbe lo spettacolo, ma anzi lo esalterebbe”. Poche settimane fa a ribadire questa posizione è stata anche Honda, con il quelli del team Repsol che hanno ricalcato le dichiarazioni di Marc Marquez e Carmelo Ezpeleta che, volente o nolente, s’è trovato a dover rispondere.
“Abbiamo già un calendario a lungo termine stilato – ha detto il Ceo di Dorna - Ora abbiamo stabilità normativ fino al 2026. Rispetto al quadriennio precedente si è cambiato poco tranne che per la sicurezza. Abbiamo l'obiettivo che si riducano i benefici dal 2027. Nel 2024 già il 60 per cento sarà benzina sostenibile e stiamo forzando la questione delle ali con i team. Si andrà un pochino più piano, ma lo spettacolo non ci rimetterà. I sorpassi? Non abbiamo mai avuto problemi di sorpasso. Ci sono due parametri: sicurezza e sostenibilità: motori più efficienti e sostenibilità economica del campionato. Ora, i team privati possono gareggiare in modo sostenibile”. Carmelo Epeleta, quindi, non ne fa una questione di velocità, ma di sostenibilità ambientale da un lato, con l’intorduzione dei carburanti sintetici, e di sostenibilità economica dall’altro, con le case che, riducendo gli investimenti sulla ricerca della migliore aerodinamica, vedranno fortemente abbattuti i costi.
Il Ceo di Dorna, piuttosto, rifiuta a priori il pensiero di chi sostiene che un tempo le corse in moto fossero migliori e che il troppo progresso possa aver in qualche modo livellato in maniera poco spettacolare la MotoGP. Perché la differenza la fanno sempre e solo i piloti: “Ricordo quasi tutti i momenti di questi 30 anni – ha concluso il manager spagnolo - Ce ne sono tanti, ma non bastano mai. Lo vedo in tutte le gare: l'importante sono i piloti, solo loro possono rendere migliore il nostro sport. Il livello del Mondiale di oggi era impensabile negli anni Ottanta. Poi c'erano dei piloti che non erano così bravi. Ora sono tutti bravi e alcuni sono straordinari. Quello che è cambiato è che c'è gente più competitiva. Non c'è più nessuno che non sia molto bravo".