Davide Brivio ha lasciato Suzuki nel suo momento d’oro, dopo aver guidato la squadra ad un titolo che nessuno avrebbe pronosticato. Ma Suzuki non si sente tradita dalla Formula 1 e dal manager riuscito nel miracolo, ha capito. Perché Davide non cambia squadra o costruttore, cambia sport. Un’altra storia, tutta diversa, e allora -come nelle relazioni mature- non c’è risentimento, ma rispetto. Ci sarà anche dispiacere, certo, ma la consapevolezza che aver lavorato insieme sia stato meglio di non averlo fatto è certamente più grande.
Così, pochi giorni prima di dare l’annuncio ufficiale, Suzuki ha voluto raccontare l’uomo dietro al titolo 2020 con una piccola intervista: "Non sono mai stato superstizioso - ha raccontato Davide - ma dopo tanti anni nel motomondiale un po’ ho finito per diventarlo! Nel 2020 ho inaugurato una nuova abitudine che potrebbe essere anche confusa con paranoia… Ho numerato tutte le polo della divisa del team da 1 a 5 e in ogni weekend di gara le ho indossate con ordine: la numero 1 per il mercoledì, la 2 per il giovedì e via dicendo, così la domenica ho indossato sempre la 5. Incredibilmente la moto che Joan ha usato per il GP d’Europa, quella con cui ha vinto il mondiale, era la numero 5, JM5. Un’altra cosa che ho cominciato a fare nel 2020 - e penso che in qualche modo abbia influenzato un po’ le cose - è stato indossare la mia maglia dei Lakers. Sono un grande fan del basket ed è stato anche una sorta di tributo a Kobe Bryant, che è morto ad inizio anno e mi ha spinto ad indossare più spesso la maglia dei Lakers. Quindi ho finito per portarla sempre ai weekend di gara, ma ovviamente in circuito dobbiamo usare l’uniforme del team, così alla fine quella maglia è diventata il mio pigiama. E alla fine i Lakers hanno vinto il titolo NBA e noi quello della MotoGP, quindi magari doveva proprio andare in questo modo!”
“Ho sempre pensato - e provo a spiegarlo anche ai mie figli - che quando fai qualcosa con grande passione ed impegno, solitamente va a finire bene. Io ho sempre avuto l’onore di parlare per tutta la squadra e di andare in TV, ma dietro di me c’è sempre stato un gruppo di grandi persone che hanno lavorato davvero duramente per il titolo. Quando la Suzuki è tornata in MotoGP siamo partiti da zero, così ci siamo concentrati su persone con una grande motivazione. È stata una delle prime scelte che abbiamo fatto. Volevamo dare un’atmosfera speciale al nostro team, non solo per i piloti ma proprio per tutti quelli che hanno lavorato con noi. Tutti quelli che lavorano al nostro progetto ci credono moltissimo. Gli ingegneri, i meccanici e tutti gli altri membri del team. Arrivare al Team Suzuki Eicstar dev’essere un’ambizione, non un passo indietro. Così siamo riusciti a creare un gruppo che concentrasse l’impegno di tutti nel miglior modo possibile. Il risultato è che entrambi i piloti ed i membri delle due squadre si sono rispettati molto l’un l’altro. Hanno lottato in pista, ma sempre in una maniera corretta e rispettosa, spingendosi l’un l’altro a migliorare. Ci siamo sentiti davvero come un team molto unito, talmente tanto che nella foto finale anche tutto il Team di Rins ed il pilota stesso hanno indossato la maglietta celebrativa per il titolo di Mir. Non è una cosa da dare per scontato, al contrario è un grande risultato che abbiamo raggiunto come una squadra, tenendo un legame stretto con tutti i suoi membri. Spero che la cosa duri a lungo”.
Così, quando hanno saputo che Davide Brivio sarebbe partito per la Formula 1, anche i piloti hanno voluto salutare il manager brianzolo con affetto in un post sui loro social, come fosse un'insegnante di scuola che ha cambiato un po' il loro modo di vedere le cose: “Grazie mille per questi anni - ha scritto Alex Rins - e per aver reso la Suzuki una squadra campione del mondo. Buona fortuna in il tuo nuovo progetto!”, messaggio a cui Davide ha risposto così: “Grazie a te Alex! grazie per il tuo lavoro in questi anni e per aver riportato Suzuki a vincere le gare dopo delle stagioni difficili. Hai il talento e le capacità per fare risultati sempre migliori. Vai a prenderteli!"
Non è stato da meno Joan Mir, che ha scritto: "Grazie per aver creduto in me ed avermi aiutato a realizzare il mio sogno di diventare un campione del mondo della MotoGP, ti auguro il meglio per le tue prossime sfide!”. Anche in questo caso, Brivio non ha tardato a rispondere: “Joan! Diventando campione del mondo con Suzuki hai realizzato il mio sogno! Mi hai fatto sembrare bravo! Sono rimasto davvero impressionato dai tuoi progressi e dalla tua consistenza l’anno scorso, ma so anche che questo è solo l’inizio. Non hai ancora dato prova di tutto il tuo potenziale e con più esperienza diventerai ancora più forte. TI auguro tutto il meglio. Spero che tu possa ripeterti, buona fortuna! Forza Suzuki!”