Il team manager Davide Tardozzi, Ducati, è colui che si occupa del team ufficiale italiano. Tardozzi è noto per la sua inclinazione a dare libero sfogo ai suoi sentimenti, sia durante le vittorie che nei momenti difficili. Al box non nasconde le sue emozioni, ma non per questo si risparmia quando, e se, uno dei suoi piloti deve essere rimproverato. Durante un'intervista con SPEEDWEEK.com, ha raccontato come il suo essere un ex pilota lo porti a vivere le corse in modo diverso rispetto all'ingegnere Dall'Igna e Ciabatti: “La cosa buona di Ducati Corse al momento è che Dall'Igna, che, come General Manager, è il capo di tutti noi, lascia abbastanza spazio a me e Ciabatti quando si tratta delle nostre aree. Gigi è molto concentrato su ciò che sa fare meglio: la gestione tecnica, e ci permette di lavorare nei nostri campi. Questa stato di cose, avendo tre persone in ruoli diversi, che parlano tra loro e si scambiano le loro opinioni, abbia dato a Ducati Corse la capacità di gestire al meglio le più varie situazioni".
E, per quanto riguarda i piloti: "Capisco cosa pensa un pilota, ma non penso come un pilota. Voglio dire, so cosa pensa, ma non gli do tutto ciò che chiede. Piuttosto, il mio compito è dargli tutto ciò di cui ha bisogno. C'è una differenza. Il pilota chiede, chiede, chiede... Bisogna dargli ciò che è utile, non ciò che chiede". E sulla vittoria di Pecco Bagnaia: "È molto difficile vincere il titolo MotoGP perché il Campionato del Mondo è molto, molto competitivo, sia in termini di piloti che di costruttori. Avevamo la possibilità di vincere il titolo anche qualche anno fa, arrivare secondi quattro volte in cinque anni dimostra che sei uno dei migliori sul campo. Ma per vari motivi, all'epoca non ha funzionato". Uno dei motivi si chiamerebbe Marc Márquez: "In un certo senso, era un muro. Perché Márquez è uno dei pochi piloti che lasciano il segno. Nei decenni trascorsi dalla nascita del Campionato del Mondo, solo quattro, cinque o sei piloti hanno raggiunto questo obiettivo. Ecco perché era un problema in più per noi".