“Ieri, nel pomeriggio, ero stanco e avevo allentato un po’. Questa mattina, invece, ero carichissimo e non vedevo l’ora di tornare in sella ad una moto che sta veramente venendo dalla mia parte e con cui comincio a trovarmi benissimo” – Le parole di Marc Marquez hanno il sapore di una dichiarazione di guerra adesso che le condizioni fisiche cominciano a migliorare e che gli ingegneri giapponesi della Honda hanno messo a punto una RC213V che a detta di tutti non è neanche lontana parente di quella dello scorso anno. Pol Espargarò è andato fortissimo, anche i due piloti del Team LCR hanno detto la loro e, manco a dirlo, Marc Marquez ha fatto paura. Perché se è vero che il miglior crono lo ha strappato Luca Marini con la sua Ducati del team Mooney VR46, è altrettanto vero che il miglior passo lo ha fatto registrare proprio l’otto volte campione del mondo.
A guardare la tabella dei tempi, giro su giro, Marc Marquez ha stradominato il Day2 di Mandalika e nelle sue parole c’è tutto l’ottimismo che si respira non solo nel box del Team Repsol, ma in tutta HRC: “In Malesia si stava solo girando e cercando di capire come sarebbe stato il mio ritorno dopo tanto tempo lontano – ha spiegato il fenomeno di Cervera - Qui è diverso: sto portando la moto verso di me, verso il mio stile di guida. Già ieri dicevo che cominciavo a sentire la moto e oggi abbiamo fatto un altro passo. Oggi era più una questione di ritmo, di come scorre il tempo down lap, e mi piace. E' vero che sono arrivato secondo, ma è una cosa che al momento non mi preoccupa. Non penso alla posizione o al time-attack. All'ultimo momento abbiamo provato qualcosa di diverso sulla moto e siamo anche migliorati , sono contento, perché stiamo già testando le cose, ora stiamo cercando di fare un altro passo, che penso si possa fare, ma ora sento di più la moto e questo è cosa è importante”.
Secondo come crono, quindi, con Marc Marquez che ha “dovuto arrendersi” a Luca Marini. Per l’italiano anche la soddisfazione di essersi messo in tasca il record del nuovo circuito indonesiano: 1:31.289, abbassando di 1,2 secondi il tempo fatto registrare ieri da Pol Espargaró e di quasi un secondo e mezzo quello della Superpole del Mondiale Superbike di fatto lo scorso anno da Toprak Razgatlioglu. Terza piazza di giornata per Maverick Vinales, sempre velocissimo nei test invernali e sempre più vicino a trovare il feeling perfetto con la nuova Aprilia RS-GP. Una moto che, almeno stando a quanto si dice nel paddock, ha compiuto un gran passo in avanti grazie allo sviluppo portato avanti da Romano Albesiano e che adesso potrebbe rivelarsi la vera sorpresa del mondiale 2022.Giù dal podio di giornata, ma secondo solo a Marc Marquez come passo gara, invece, il campione del mondo in carica Fabio Quartararo che nei commenti di oggi è stato molto più pacato rispetto a quanto fatto a Sepang: “Comincio a capire la moto – ha detto – Ci sono ancora aspetti su cui dobbiamo lavorare, ma sono soddisfatto e anche i risultati si iniziano a vedere, soprattutto per quanto riguarda il passo”. Dietro alla sua Yamaha ha fatto segnare il quinto tempo la Suzuki di Joan Mir, che in questi giorni sta anche prendendo una decisione definitiva sul suo futuro. Il feeling con la nuova moto è buono, lo sviluppo sembra aver portato a risultati che convincono e l’impressione è che proprio i feedback ricevuti in Indonesia potrebbero convincere definitivamente il maiorchino a restare con il marchio con cui nel 2020 ha vinto il titolo mondiale.
Marquez, Quartararo, Mir: tre dei quattro principali candidati al titolo sono nelle prime cinque posizioni. E Pecco Bagnaia? Il pilota della Ducati, vicecampione del mondo in carica, ha chiuso al decimo posto, con meno di mezzo secondo di distacco dal primo. Anche oggi, però, il pilota di Chivasso non avrebbe forzato e a detta di tutti lui e la sua Ducati stanno cercando di nascondersi un po’, per non scoprire troppo le carte e, soprattutto, per concentrarsi sulle ultime migliorie da apportare alla Desmosedici che Gigi Dall’Igna ha messo a punto per riportare il mondiale a Borgo Panigale dopo tanti anni.
Quanto agli altri italiani in pista, il migliore dopo Luca Marini è stato Enea Bastianini, con il settimo tempo, mentre Franco Morbidelli ha dovuto accontentarsi del dodicesimo (poco più di mezzo secondo di distacco dal primo). Diciassettesimo tempo, infine, per Fabio DiGiannantonio, che ha comunque preceduto Andrea Dovizioso (diciannovesimo) e Marco Bezzecchi (ventunesimo).