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Delirio PSG, vincono ma sono già in crisi. E chi li sta salvando è l'esubero per eccellenza

  • di Filippo Ciapini Filippo Ciapini

20 settembre 2021

Delirio PSG, vincono ma sono già in crisi. E chi li sta salvando è l'esubero per eccellenza
Quello che ha fatto Leo Messi dopo la sostituzione al 75esimo è il classico gesto che apre a una frattura insanabile: non salutare il proprio allenatore e andarsene via a testa bassa. L'aria che tira nello spogliatoio è veramente brutta. Una rosa che sommando i titoli dei singoli ha vinto più del 95% di tutte le squadre europee non può dar retta a un condottiero che ha alzato soltanto la coppa crema e cioccolato. I risultati infatti poi si vedono in campo. Ma chi è che sta trascinando la squadra? Anche questo fa sorridere. È Mauro Icardi che fino al 31 agosto aveva il biglietto di sola andata prenotato con un bel calcio nel sedere in omaggio...

di Filippo Ciapini Filippo Ciapini

Neanche il tempo di entrare nel vivo della stagione che la regina dell’estate… si deve mettere un maglioncino. Il Paris Saint Germain è stato autentico protagonista della sessione estiva, non serve neanche stare a ripeterlo. C’è però qualcosa che non va, una leggera crepa che rischia di far crollare un castello d’oro. Chiunque ami il calcio non vedeva l’ora di vedere la squadra di fenomeni giocare insieme al completo. Inutile girare intorno al romanticismo o al fair play finanziario. Una squadra così non era mai stata costruita, un caso unico. Eppure i nostri desideri non sono ancora stati esauditi. O meglio, c’è qualcosa che non va.

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A scoperchiare (di già?) il vaso di Pandora è stata il gioiello più prezioso, la Stella polare di un firmamento di campioni. Leo Messi. L’argentino, sostituito al 75esimo nella gara di vertice contro il Lione, nel momento di uscire dal campo ha fatto il classico gesto che dà il via a una frattura difficilmente sanabili. Non ha salutato l’allenatore. E quando uno come lui fa una cosa così è veramente un problema. Leo Messi ancora non ha trovato la rete in maglia parigina. In questo momento il suo numero non è il 10 o il 30, ma il 2. Come le traverse prese e le partite da titolare. Fa un certo effetto leggere queste notizie, ma è così. Il capitano della Nazionale albiceleste non è che sia proprio contentissimo di tutto quello che gli sta accadendo intorno.

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Inutile dire che poi i risultati della squadra non aiutano. Soprattutto gli ultimi due. Contro il Lione la vittoria è arrivata al novantesimo mentre in Champions League uno scialbo 1-1 contro il Brugges ha fatto alzare un polverone settembrino su mister Pochettino. L’allenatore infatti non solo sembra non avere alcuna idea tattica su come mettere quei mostri in campo e soprattutto non sembra godere di parecchia stima nello spogliatoio. Anche perché una squadra del genere, che sommando i trofei dei singoli ha più titoli del 95% delle squadre in circolazione, non è facile da gestire se non hai mi vinto un c… avolo di nulla. E quando il calciatore più forte, probabilmente, della storia ti snobba in quella maniera lì, è veramente un problema.

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Insomma, a un mese dall’inizio della stagione, nessuno si aspettava questo caos sotto la torre Eiffel che, al momento, si sta reggendo soltanto grazie a due nomi: Ander Herrera e Mauro Icardi. Entrambi considerati esuberi stanno trascinando il Paris Saint Germain che in questo momento è una Lamborghini senza benzina. L’ex United ha giocato titolare tutte e sei le partite trovando la rete per ben tre volte e confezionando 2 assist. Maurito invece con l’ultima rete a tempo scaduto è a quota 3. Non male visto lo scarso impiego del centravanti e il biglietto di sola andata per Torino perso dopo aver “fatto il check-in al Charles De-Gaulle”.

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E alla fine dei conti, Donnarumma non gioca, Sergio Ramos è sparito. La MNM di Messi, Mbappè e Neymar ancora stenta a fondersi in un’unica identità. L’unico che sta facendo bene è Hakimi. Ma non basta. Gli sceicchi-proprietari non vogliono soltanto vincere, ma dominare e le recenti prestazioni sicuramente non hanno fatto piacere alla famiglia Al-Khelaifi. Ecco perché la panchina di Mauricio Pochettino traballa non poco. E mentre già il nome di Jurgen Klopp ribalza tra i gradoni del Parco dei Principi fa sorridere che il grande esubero di mercato è colui che sta salvando l’allenatore (che non lo voleva) dall’annegamento. Lunga vita a Mauro Icardi.

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