In piedi sugli pneumatici messi a protezione del muretto, sotto la tribuna tutta gialla dove i suoi tifosi lo aspettavano per salutarlo nell’ultimo suo anno da pilota della MotoGP. L’agilità non è quella di una volta e nemmeno il piazzamento, con Valentino Rossi che a fine gara non ha nascosto di aver chiesto al suo casco (rosa per l’occasione) di proteggerlo non solo dai rischi di una corsa. Ma anche dagli occhi lucidi. “Mi sono commosso – ha raccontato – quel saluto sotto quel muro giallo è stato emozionante. So che la gente mi vuole bene, ma ogni volta è meraviglioso. Posso solo dire grazie”.
Grazie, ma anche “scusa” per un finale di stagione che ormai ha il valore di un lungo saluto, con Valentino che, però, s’è detto amareggiato per il risultato di Misano: “L'ultimo giro qui è stato fantastico – ha raccontato - Nella mia lunga carriera ho avuto un supporto incredibile, è commovente. Non mi hanno mai abbandonato, nemmeno nei momenti difficili. Mi dispiace per i tifosi perché vorrei essere più competitivo, sto dando il massimo! Mi dispiace, mi dispiace davvero non riuscire ad essere un pochino più avanti. È bellissimo vederli tutti così gialli, dopo tanto tempo di tribune vuote o semivuote. Il fatto è che in queste gare nelle retrovie è tutto più difficile rispetto a quando si sta davanti . La posizione di partenza ha fatto perdere molto tempo, ma è stato altrettanto bello vedere così tanti tifosi, che ringrazio per il supporto. Per i piloti, correre davanti ai tifosi cambia la vita. Quando abbiamo corso su circuiti vuoti mi sono chiesto perché? ”.
Che il nove volte campione del mondo stia inseguendo un ultimo guizzo è chiaro ed evidente. “Ci ho provato in tutti i modi – ha aggiunto – In prova sono caduto due volte proprio nel tentativo di chiudere un giro buono che mi permettesse di guadagnare qualche posizione in griglia per regalare una gara migliore a tutta questa gente. La caduta di ieri mi ha fatto partire penultimo, poi alla curva quattro ci sono stati alcuni contatti e confusione e alla fine del giro ero ultimo. Il ritmo però era discreto, quindi ho recuperato: ho superato Dovizioso, Olivera, Morbidelli, Petrucci, tanto che ad un certo punto mi sarei aspettato di leggere sulla classifica P3 da tutti i piloti di livello che avevano passato”. È commosso, ma non perde il gusto della battuta e dell’autoironia, con il futuro che sembra non spaventarlo più di tanto: “Stiamo buttando giù un bel programma per correre in auto, nell’Endurance con auto GT. Ho avuto molte proposte e questo mi fa piacere, ci sono diverse porte aperte”.
Non lo spaventa neanche il futuro della MotoGP, perché Valentino Rossi si dice convinto che il motociclismo italiano saprà difendersi anche dopo la sua uscita di scena, nella consapevolezza che, comunque, in pista lascia eredi di livello assoluto. “L'Italia in MotoGP è in una buona situazione, anche senza di me e questo è positivo . Pecco lotterà per il mondiale l'anno prossimo lo sta facendo anche in questo. Poi, nel 2022, ci sarà anche Morbidelli, con in pista mio fratello Luca e Bezzecchi, anche se il suo ingresso nel team MotoGP non è ancora ufficiale. E poi c'è Bastianini: non è il nostro pilota, ma guida come un diavolo ea Misano ha anche segnato il giro più veloce. Avrà un buon futuro. Quanto alla gara di oggi posso solo fare dei gran complimenti a Pecco, è stato perfetto. Ad Aragon avevo capito che avevo vinto perché ero riuscito a seguire l’ultimo giro dai maxischermi, nonostante stessi girando anche io. A Misano, però, non è stato possibile, ma quando l’ho visto esultare nel giro d’onore ho capito. Peccato per i punti persi a inizio stagione”.