Non è mai sceso a compromessi, Dietrich Mateschitz. Silenzioso e di basso profilo davanti alla stampa, ironico e simpatico a telecamere spente. Nel paddock di Formula 1 tutti lo conoscevano, lo apprezzavano, lo guardavano con l'ammirazione che si riserva ai visionari. Con l'idea di una lattina di enery drink ha fondato un impero nato nel 1984 e diventato, in soli 38 anni, un metro di paragone, un successo a cui voler tendere.
Dietrich Mateschitz, insieme a Chaleo Yoovidhy cofondatore di Red Bull morto nel 2012, ha disegnato un sogno e non ha rispettato nessuna regola già scritta per poterlo portare avanti. Ha riscritto completamente le regole delle sponsorizzazioni sportive, portando una lattina al centro dello sport, comprando una scuderia di Formula 1 - sua grande passione - rilevando la Jaguar Racing e fondando nel 2004 la Red Bull Racing, acquisendo solo l'anno successivo anche l'italiana Minardi rinominandola Scuderia Toro Rosso e scegliendo così di dare a Red Bull la mano di carte giusta per poter competere come un vero e proprio top team.
Lo farà presto, la Red Bull. In soli sei anni svetterà nelle classifiche della classe regina del motorsport, costruendo con il giovane Sebastian Vettel il mito della squadra austriaca un successo lungo quattro anni di egemonia e grandezza. Appoggerà da subito l'idea del consulente Helmut Marko di fondare un'accademia per la formazione di promettenti piloti del futuro, creando così un modello che verrà copiato e riprodotto da quasi tutti i grandi team di Formula 1. Darà occasioni, visibilità e spazio di crescita a quasi la metà dei talenti che oggi popolano, rendendo omaggio al suo genio, la griglia del COTA: da Max Verstappen a Sebastian Vettel, i due campioni del mondo di mamma Red Bull, passando per Daniel Ricciardo, Carlos Sainz, Pierre Gasly, Yuki Tsunoda, Alex Albon e Sergio Perez.
Ragazzi che sono passati dall'ingranaggio di una macchina perfetta, giovane, arrivata nel mondo sacro della Formula 1 con la presunzione di poter cambiare le carte in tavola. Una presunzione che ha pagato, quella di Dietrich Mateschitz. E che oggi ad Austin verrà celebrata insieme alla vita di quest'uomo straordinario, scomparso il 22 ottobre all'età di 78 anni.