C’è un video che mostra il lato umano di Hamilton. Quello di un Lewis alle prese con la gestione a caldo della sconfitta. Per una volta, una persona come noi, seppur con qualche titolo in più e probabilmente con qualche imprecazione in meno (almeno tra quelle espresse a voce alta). È un video con il pilota della Mercedes in primissimo piano, ripreso all’interno della sua monoposto subito dopo la beffa subita all’ultimo giro che ha regalato il mondiale al suo rivale Max Verstappen, al termine di una gara che il britannico sette volte iridato aveva dominato e stava controllando, prima del rocambolesco rimescolamento causato dall’incidente di Latifi e la conseguente safety car, gestita in una maniera che ha suscitato molte polemiche e proteste.
Poche, in realtà, quelle di Hamilton, un vero Sir anche dopo il bruciante e forse immeritato ko incassato. Ma, prima di scendere dall’auto e successivamente congratularsi con l’acerrimo avversario di tutta la stagione, Lewis, varcato il traguardo in seconda posizione dietro la Red Bull di Verstappen si ritrova da solo, con il titolo sfumato alle ultime curve, con la delusione, con la rabbia, con le maledizioni da lanciare o non lanciare verso la direzione di gara o, chissà, verso il team o il compagno di squadra.
Il silenzio è totale e diventa spettrale una vola che Hamilton spegne il motore. Al parco chiuso, si vedono passare delle persone ma nessuno gli si avvicina. Non ci sono nemmeno comunicazioni radio. Lewis è quasi immobile. Ogni tanto muove leggermente la testa. Chissà cosa pensa. Lo sguardo, che si intravvede sotto la visiera, pare perso nel vuoto. Alla fine sembra che il respiro gli diventi affannosso, fino a fargli muovere il casco avanti e indietro. Poi gira il capo verso destra, si fa coraggio e si decide a uscire. Il resto è storia.