Quando lo scorso anno la Formula 1 ha annunciato una doppia tappa sul circuito del Bahrain sono stati in molti a storcere il naso. Così come quando Liberty Media, sempre nel 2020, ha confermato l'arrivo del tanto discusso Gran Premio d'Arabia Saudita nel calendario 2021 o come quando - da ormai svariate stagioni - il circus si trascina ad Abu Dhabi per l'ultima gara dell'anno, in un torpore generale causato dal noiosissimo circuito di Yas Marina.
Considerazioni generale sui "nuovi" autodromi che stanno lentamente prendendo il posto di grandi mostri sacri europei nel mondo del motorsport e che si stanno facendo spazio tra politica e possibilità economiche.
Basti pensare all'ormai famosa lotta sociale messa in piedi dalla Formula 1 con lo slogan "We race as one" che si pone l'obbiettivo di proteggere le minoranze etniche e religiose, aumentare il numero di donne nel motorsport e mettere in primo piano i diritti dell'uomo attraverso lo sport, e parliamo anche dell'incoerenza di Liberty Media che, pur portando avanti questa battaglia fatta soprattutto di belle parole, annuncia con orgoglio il Gran Premio d'Arabia Saudita, paese sicuramente non famoso per il rispetto dei diritti umani, delle donne e delle minoranze.
Tralasciando le battaglie politiche però rimane vivo il tema sportivo e il malcontento generale dei tifosi che, anno dopo anno, vedono sempre meno piste "storiche" nel calendario, con l'aggiunta qua e là di quelli che Toto Wolff definì "grandi parcheggi in cui far girare monoposto straordinarie".
Il tema torna di attualità a causa della cancellazione del Gran Premio d'Australia inizialmente solo posticipato all'autunno e ora purtroppo cancellato, per il secondo anno consecutivo, a causa delle restrizioni messe in atto dal paese per limitare la diffusione del Coronavirus.
Si era inizialmente pensato a una nuova tappa europea, come sostituta del Gp di Melbourne, magari proprio il nostro Mugello, già apprezzato "esperimento" in Formula 1 lo scorso anno, o anche un ritorno del Nurburgring, o una doppia gara (come visto al Red Bull Ring) nell'amatissima Spa. Il fatto che l’appuntamento australiano sia ormai inserito nel calendario ad autunno inoltrato rende quasi impossibili le opzioni di Germania e Paesi Bassi, e anche il Mugello non sembra essere un'opzione fattibile a questo punto dell'anno.
Diventa invece sempre più probabile l'inserimento nel calendario di una nuova tappa mediorientale: tra i rumors si parla di una seconda gara in Bahrain, come già successo nella scorsa stagione, oppure di una inedita tappa in Qatar che - stando a quanto riporta la Gazzetta dello Sport - potrebbe proporre il tracciato di Losail per battere sul tempo la "nemica" Arabia Saudita e accaparrarsi una gara di Formula 1 per prima.
Diventa quindi una questione di possibilità economiche, di interessi del circus e di Liberty Media, di capire da che parte va il mondo e portare anche il divertimento del motorsport lì dove ci sono possibilità concrete e accattivanti. I tifosi vorrebbero il Mugello, vorrebbero il Nurburgring, Spa Francorchamps o magari un ritorno in calendario di Indianapolis. Vorrebbero il divertimento, ma si sa: contro i soldi la passione nulla può.